Tim-mediaset , arriva l’accordo sui contenuti
Il gruppo di Cologno incasserà 46 milioni in tre anni. Timvision e i canali in chiaro
È il primo atto della nuova gestione di Tim e, anche se può essere casuale, è significativo che riguardi Mediaset. Ieri è stato firmato l’accordo commerciale che porterà i programmi trasmessi in chiaro da Canale5, Italia1 e Rete4 sulla piattaforma Timvision, con la possibilità di rivedere a richiesta i programmi degli ultimi 7 giorni.
Un’operazione strategica per il gruppo telefonico, che arricchisce la propria piattaforma televisiva di contenuti ad ampia diffusione con l’obiettivo di triplicare la base clienti nei prossimi tre anni. «Ai grandi eventi sportivi già disponibili, alle anteprime esclusive, film e serie tv — ha spiegato la responsabile multimedia entertainment di Tim, Daniela Biscarini —, aggiungiamo oggi un ulteriore passaggio: l’integrazione del palinsesto lineare con la programmazione on demand». Oltre ai tre canali «core» di Cologno, da gennaio 2019 si potranno vedere su Timvision anche le trasmissioni dei canali 20, Iris, La5, Mediaset Extra, Italia2, Top Crime, oltre la rete all news Tgcom24 e il nuovo canale Focus.
L’alleanza con Mediaset doveva essere l’asse portante del piano di Vivendi per la creazione di una media company europea. Anche dopo lo strappo su Premium e le cause avviate in Tribunale, ci sono stati tentativi di trovare un accordo tra Parigi e Cologno, che però non sono approdati a nulla. L’alleanza commerciale, tuttavia, è sempre rimasta sul tavolo e, ironia della sorte, e ora la nuova gestione targata Elliott è riuscita a chiudere l’accordo sfuggito ai francesi. Per il Biscione è la «conferma di quanto la credibilità e la forza dei contenuti e dei canali gratuiti Mediaset siano irrinunciabili per le offerte pay distribuite su qualsiasi piattaforma video». Il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi incasserà 46 milioni in tre anni per la cessione dei contenuti a Tim.
L’intesa strategica è di carattere commerciale e dunque non cambia nulla nei rapporti tra Mediaset e Vivendi, che pur essendo andata in minoranza nel board resta sempre prima azionista di Tim, sebbene in causa con il gruppo di Cologno che ha chiesto 2 miliardi di danni ai francesi per il mancato acquisto di Premium.
La Borsa ha reagito con freddezza all’annuncio dell’accordo: Mediaset ha perso lo 0,7% mentre per Tim la seduta è stata più pesante ed è terminata con un ribasso del 3,8%. Possibile che dopo la corsa delle scorse settimane legate alle speculazioni sulla battaglia Elliott-vivendi, chi aveva preso posizione abbia iniziato a vendere per incassare il profitto. Ma sull’andamento a Piazza Affari avrebbe pesato anche Tim Brasil e in particolare la decisione di Tim di far pagare alla controllata brasiliana le royalties per l’utilizzo del marchio: lo 0,5% del fatturato a partire dal secondo trimestre di quest’anno e lo 0,7% nei prossimi due. Alla base della richiesta ci sarebbero dei motivi fiscali, ma gli analisti temono che questo possa essere il preludio a conti meno brillanti delle attese per Tim, anche se a livello consolidato l’impatto sarà nullo.