Poste, profitti a 485 milioni A2A a quota 173 Cresce Prysmian
Potremmo definirlo come primo effetto della cura di Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane. Il gruppo postale ha chiuso i primi tre mesi del 2018 con un utile netto di 485 milioni di euro, in crescita del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Salgono anche i ricavi complessivi, ora a 2,9 miliardi, «trainati dal risparmio postale» che beneficia della rinegoziazione della convenzione con Cassa Depositi e Prestiti, primo azionista di Poste con il 35% delle quote.
Trimestre positivo anche per l’utility A2A che ha registrato ricavi a 1,81 miliardi di euro nel primo trimestre dell’anno, in crescita dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2017. In salita anche il margine operativo lordo (+4%) a 408 milioni di euro. Scende invece l’utile netto a 173 milioni di euro (-3,9%).
Risultati buoni per Hera, la multiutility emiliana partecipata da una serie di enti locali tra cui il Comune di Bologna. Che ha fatto registrare un utile netto di 125,9 milioni di euro, in aumento rispetto ai 115,3 milioni dello stesso periodo dell’anno passato. Il fatturato ha raggiunto 1,7 miliardi di euro, il margine operativo lordo ha toccato quota 322,7 milioni.
Tra le aziende made in Italy più in vista Prysmian ha chiuso il primo trimestre del 2018 con un utile netto di 28 milioni di euro, in calo del 24,3% rispetto ai 37 milioni registrati nello stesso periodo del 2017, principalmente a causa dell’effetto dei derivati utilizzati per la copertura del rischio di variazione di prezzo del metallo. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 648 milioni.
Giornata di conti anche per il costruttore Buzzi Unicem, che vede scendere il fatturato dell’8%, per attestarsi a 539,1 milioni di euro, e aumentare l’indebitamento netto a a 896,2 milioni.