Corriere della Sera

Ferrero, festa (quasi) a sorpresa E la fiera racconta le serie tv

Torino ha reso omaggio agli ottant’anni del «signore dei libri» Ammaniti e gli altri: la narrativa incontra il piccolo schermo

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● Ernesto Ferrero (1938) ha diretto il «Salone del Libro di Torino» dal 1998 al 2016: ha appena compiuto ottanta anni

Doveva essere una festa a sorpresa, con tanto di pastiera napoletana e brindisi, ma pochi sono riusciti a mantenere il segreto. Fin dall’inizio Ernesto Ferrero, scrittore, critico di grande cultura che nell’editoria ha trascorso la vita, ha capito che l’incontro I migliori libri della nostra vita (parafrasi del suo bellissimo memoir I migliori anni della nostra vita, dedicato al lungo periodo in Einaudi, dal 1963 al 1989), non era una semplice rassegna di titoli cari ai relatori.

Domenica scorsa Ernesto Ferrero ha compiuto ottant’anni, cinquantac­inque dei quali vissuti nel mondo dell’editoria: dopo Einaudi sono venute Bollati Boringhier­i, Garzanti, Mondadori e poi il Salone del Libro di Torino di cui, per diciotto anni è stato direttore, con Rolando Picchioni presidente.

Ieri il Salone del Libro ha voluto rendergli omaggio riunendo amici ed editori. Il suo «quasi eteronimo», come si è definito, Ernesto Franco, Domenico Scarpa, Valeria Parrella, hanno fatto gli onori di casa insieme al direttore della rassegna Nicola Lagioia. Rolando Picchioni ha ricordato l’aplomb del direttore nei momenti più difficili, come l’edizione del 2008 con Israele Paese Ospite; Gian Arturo Ferrari le trasferte «economiche» a Francofort­e quando entrambi lavoravano per Bollati («dormivamo in un’unica stanza, nel letto matrimonia­le»).

«La persona più gentile che abbia conosciuto», lo ha definito il presidente dell’einaudi Walter Barberis. E su questo saranno in molti a concordare. (cr. t.) ● Niccolò Ammaniti (1966) è autore di Io non ho paura (Einaudi, 2001); Come Dio comanda (Mondadori, 2006); Anna (Einaudi, 2015)

Niccolò Ammaniti, lo scrittore di Branchie, Io non ho paura, Come Dio comanda, ha appena debuttato alla regia di una serie tv, Il miracolo, su Sky Atlantic. Lo racconta oggi al Salone di Torino (Sala Gialla, ore 17), con Francesco Pacifico, prima della proiezione serale al Cinema Massimo (ore 21), nell’ambito del ricco programma in città del Salone Off.

Le serie tv sono ormai — a vari livelli di intersezio­ne tra generi — una delle forme narrative della contempora­neità. E così le accoglie il palinsesto di questa trentunesi­ma fiera del libro. Qui ieri l’argomento è stato affrontato anche dal punto di vista accademico da un panel dei master Profession­e editoria e Booktellin­g dell’università Cattolica di Milano. Poi ci sono gli autori, come Mattia Torre e La linea verticale, la storia che ha ispirato un romanzo (Baldini + Castoldi) e una serie televisiva (domenica, ore 13.30, Spazio Autori); Alessia Gazzola con le vicende scritte e in video di Alice Allevi (domani, ore 14.30, Arena Bookstock).

Oppure Francesco Recami, le cui commedie nere de La clinica Riposo&pace (Sellerio) si ispirano anche a modelli televisivi. Ne parlerà domani alle 11.30 nel Caffè letterario.

Il Salone porta inoltre avanti il progetto Book to screen (Dal libro allo schermo), avviato lo scorso anno per far incontrare l’industria editoriale italiana con quella globale della produzione cinematogr­afica, televisiva, teatrale, del web. Nelle sale del padiglione Oval del Lingotto arriverann­o fino a domani 500 profession­isti da 36 Paesi. (a. ras.)

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