Quello che una volta stava sotto ha conquistato il grado di nuovo capospalla. Ed è meglio della t-shirt (anche in spiaggia) Giacca e camicia Scambio d’identità
D spavaldoici costruzione sartoriale e dici: imbustato e impunturato in un capospalla. La giacca in estate, però. Parliamone. Camicia, camicia! Allora. Ma ecco di nuovo ritornare il concetto di sartorialità. Perché nuovo infatti è l’equilibrio su cui gioca la camicia: over nelle proporzioni e le maniche, benché continui a essere presente la versione lunga, sono in predominanza corte, altezza bicipite, coperto e non particolarmente pompato. Manica corta non ottenuta però solo riducendone la lunghezza. C’è uno studio di proporzioni per darle una più forte personalità, mutuata dalla linea del kimono. Qui, viene messa in campo la costruzione sartoriale. Perché ancor più sugli ampi volumi, come quelli over della camicie di questa stagione estiva, creare modelli che non ti rendano “insacchettato” è risultato che richiede certosina dedizione.
Lo sdoganamento della manica corta nella camiceria maschile è già avvenuto da alcune stagioni: passando gradualmente dall’affermarsi del modello floreale hawaiano, poi a quelle costruite e arricchite da fiocchi al collo e dettagli preziosi, sino ad arrivare allo scambio di identità, camicia e giacca. Sia ben inteso la giacca non viene cancellata, ma la camicia ha oggi una sua carta d’identità precisa. Costruzioni asimmetriche, incontro tra couture e sportwear, non a caso sono le connotazioni di stile date da Pier Paolo Piccioli alla sua collezione uomo per Valentino. Perché è in città e non tanto nei luoghi di balneazione che la camicia maniche corte trionfa.
Bianca come colorata, preziosa o basica. Il colletto viene ridotto e allungato (diventa anche rimovibile) e ogni tanto si concede la libertà di essere alla coreana. La cravatta è più un tocco cromatico che una esigenza reale. Si gioca poi anche sulle sovrapposizioni di capi over come camicia sotto e sopra giubbino; oppure, come da Brunello Cucinelli, si può seguire la strada della scelta della sahariana come giacca-camicia in grado di fondere le due realtà.
Quest’estate magari si sentirà meno pronunciare la frase: fa caldo, così sto in maniche di camicia; le maniche del resto son “sparite”. Resta il dato di fatto che la camicia ha assunto la valenza del capospalla estivo, sia per ricerca di materiali e scelta di fantasie: come raccontano quelle fumettistiche di Prada. Nessun timore o tremore per i maschi più classici, perché le camicie, quelle legate all’immaginario più tradizionale del guardaroba maschile, ovvero lunghe e realizzate specialmente in lino leggero, resistono. Diventano solo più morbide nelle proporzioni. Quasi come contrappasso, al mare la t-shirt cede il suo ruolo di capo passepartout alla camicia manica lunga da indossare, senza arrotolare quest’ultima, sul boxer da bagno o sul costume olimpionico: così sulla battigia ecco gli “incamiciati” marittimi con la loro seconda pelle in lino, mentre in ufficio i colletti bianchi lasciano spazio alle mezze maniche. Qui forse con cravatta.