L’uefa processa Buffon per lo sfogo di Madrid
Esattamente un mese dopo la nottataccia di Madrid, quindi non proprio in maniera tempestiva, l’uefa ha aperto un doppio procedimento disciplinare nei confronti di Gigi Buffon: uno per l’espulsione diretta e l’altro per le successive dichiarazioni ai media. Al Bernabeu il portiere e capitano bianconero fu allontanato dall’arbitro inglese Michael Oliver per le veementi proteste dopo il rigore concesso al Real all’ultimo minuto del recupero per una spinta di Benatia a Vazquez, episodio che segnò di fatto l’eliminazione della Juventus. Il caso verrà discusso il 31 maggio dalla commissione Controllo, Etica e Disciplinare: se verrà ritenuto colpevole, sarà punito con uno squalifica. Quel rigore, poi trasformato da Cristiano Ronaldo, scatenò la furia verbale di Buffon che in sala stampa attaccò pesantemente Oliver: «È un arbitro insensibile con un bidone della spazzatura al posto del cuore. Un essere umano non può decretare l’uscita di scena per un episodio stradubbio. Non si può rovinare una partita epica perché non si ha la personalità adatta al compito. Se uno la personalità non ce l’ha, se ne sta in tribuna con moglie e figli a mangiare le patatine». Ma, detto che con ogni probabilità lascerà a fine stagione e quindi una squalifica non avrebbe conseguenze pratiche, cosa rischia Buffon? Per il rosso diretto per proteste dipende da cosa ha scritto sul referto Oliver: da una giornata («proteste ripetute contro l’arbitro») fino a tre («insulti agli ufficiali di gara»). Più complesso il secondo capo d’imputazione, relativo al post gara: l’accusa è aver contravvenuto ai «generali principi di buona condotta» e il regolamento dell’uefa resta generico, parlando solo di «sanzioni disciplinari». Arrivasse la stangata, l’addio di Gigi assumerebbe un gusto più amaro. Il 31 sapremo.