Privacy, regole Ue dal 25 maggio Buttarelli: una sfida per le imprese
Tutela dei dati personali e dell’identità dei consumatori, un costo o una risorsa per le imprese? La questione, alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove regole, è centrale. E se n’è discusso al convegno organizzato dall’ance, l’associazione delle imprese di costruzione, a cui ha partecipato, tra gli altri, Giovanni Buttarelli, Garante Europeo della protezione dei dati. «Si tratta di una grande opportunità per le imprese, di rivedere anche i loro sistemi organizzativi», ha sottolineato. La normativa sul diritto alla privacy e sulla tutela dei dati personali, introdotta in Italia ormai da oltre un ventennio, si arricchisce infatti da un paio di anni di una dimensione sovranazionale che pone alle imprese questioni deontologiche e organizzative di grande rilevanza. A partire dal 25 maggio, infatti, la normativa europea che funge da legge quadro anche per le singole legislazioni nazionali entrerà nella fase delicata dell’entrata in vigore delle sanzioni amministrative che andranno a colpire chi non rispetta i criteri di tutela dei dati sensibili, primo fra tutti quello dell’identità dei cittadini.
Le norme prevedono sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro, oltre alle conseguenze penali derivanti dalle Giovanni Buttarelli, 60 anni, dal 2014 è garante europeo della protezione dei dati violazioni. Uno spunto viene dai furti di identità e di dati personali che hanno coinvolto Facebook con lo scandalo della cessione di interi pacchetti di informazioni a una società britannica per finalità di marketing politico.
Tuttavia gli obblighi alla riservatezza interessano qualsiasi tipologia di impresa e di operatore, dalle multinazionali, alle piccole imprese, agli studi professionali, avvocati, commercialisti. Non a caso il dibattito è stato organizzato da una associazione di categoria, l’ance, ma erano presenti tra i relatori esponenti di Assolombarda, dell’ordine degli avvocati e dei commercialisti, degli artigiani, degli enti territoriali della Pubblica amministrazione.
Privacy costo o risorsa, dunque? La risposte hanno puntato ad evidenziare l’occasione che la nuova normativa offre alle imprese per ripensare il proprio modello organizzativo. La tutela della privacy e la qualità dei meccanismi posti in essere per ottenere questo risultato rientrano infatti a pieno titolo nell’ambito di quel capitale immateriale dell’impresa di cui fanno parte il “rating reputazionale” o l’osservanza delle regole deontologiche.