Aferpi di Piombino, firmata la cessione a Jindal
Le acciaierie di Piombino Aferpi (Acciaierie e Ferriere di Piombino, ex gruppo Lucchini ) passano nuovamente di mano. Questa volta dal gruppo Cevital, azienda che fa capo a Issad Rebrab, agli indiani del gruppo Jindal, che si erano candidati anche all’acquisto dell’ilva. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi hanno espresso in una nota «soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2 mila persone. Il ministero e la Regione monitoreranno i prossimi sviluppi ed il rispetto degli impegni».
Meno pasta nei piatti italiani: negli ultimi dieci anni -7%
(m.bor.) Sarà colpa delle nuove diete, del boom dei prodotti alternativi (dal riso alla soia), delle intolleranze al glutine o, semplicemente, per moda. Ma il risultato è sorprendente: nel Paese della pasta, in Italia, se ne mette sempre meno nel piatto. «Negli ultimi dieci anni — ha spiegato Riccardo Felicetti, presidente Aidepi (nella foto) durante i Durum Days che si sono chiusi ieri a Foggia — gli italiani hanno messo nel piatto il 7% di pasta in meno, equivalenti a un calo di 250 mila tonnellate e di oltre 350 mila tonnellate di grano duro. L’italia, quindi, pur mantenendo la sua leadership come paese produttore (3,36 milioni di tonnellate di pasta prodotti) e nella classifica dell’export (1,9 milioni di tonnellate), deve subire la crescita di paesi come la Turchia in cui la produzione di pasta è cresciuta del 77% in soli 5 anni, passando da 850 mila tonnellate ad oltre 1,5 milioni. Nel corso dei Durum Days — evento internazionale di confronto sul mercato del grano duro organizzato da Cia, Confagricoltura, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Copagri, Aidepi, Italmopa, Compag, Crea e il supporto tecnico di Areté — sono stati diffusi anche le stime sulla produzione 2018-2019 di grano: a livello mondiale crescerà del 3,2% (a 38,5 milioni di tonnellate) grazie soprattutto al balzo di Stati Uniti (+38%) e Canada (+15%). In Europa è previsto un calo produttivo del 5,5%, mentre per l’italia il Crea stima una produzione di 4,24 milioni di tonnellate, in linea con il 2017.
Revolving sostenibile per Hera
(fr. bas.) Tassi più favorevoli legati al raggiungimento di obiettivi ambientali, sociali e di governance. Hera ha stipulato la prima linea di credito revolving sostenibile in Italia per un importo pari a 200 milioni. La multiutility era già stata pioniera nel nostro Paese con il lancio del primo green bond nel 2014. Ora questo accordo che coinvolge Bbva, Bnp Paribas, Unicredit e Crédit Agricole CIB. Gli obiettivi di sostenibilità riguardano anche, spiega una nota, «l’ulteriore riduzione dell’impronta di carbonio dalla produzione di energia, il raggiungimento di nuovi target di efficienza energetica, il miglioramento della raccolta differenziata».