In mensa o tra le viti, la sostenibilità che piace ad Alberto II
Da Geox a Diadora e Villa Sandi, visita del principe di Monaco alle realtà della famiglia Moretti Polegato
Non capita tutti i giorni di trovarsi un principe regnante seduto accanto nella mensa aziendale. È quello che è successo giovedì ai dipendenti Geox nella sede di Montebelluna quando hanno visto Alberto II di Monaco entrare e sedersi per pranzare proprio vicino a loro.
«Mensa è un po’ riduttivo», puntualizza Mario Moretti Polegato, presidente del Gruppo Geox. «È un vero ristorante a chilometro zero à la carte con nutrizionista, un tassello importante, insieme all’asilo nido e alla scuola d’infanzia per i figli dei dipendenti, della nostra filosofia quanto a dimensione In Italia Alberto II martedì ha visitato nel Parmense i castelli di Bardi e Compiano, appartenuti a una sua antenata nel XVI secolo. Mercoledì a Napoli ha ricevuto la laurea in Scienze della navigazione all’università Parthenope sociale del “fare impresa”».
Qual è il percorso che ha portato il sovrano di Montecarlo in provincia di Treviso? «Ho incontrato il principe lo scorso gennaio a Davos a una tavola rotonda sulla sostenibilità nell’ambito del World Economic Forum», spiega Moretti Polegato. «Mia moglie Anna Licia, inoltre, da 18 anni è console onorario del Principato a Venezia. Conoscendo la passione del principe per i temi della sostenibilità ambientale e dello sport è venuto naturale un invito nella nostra sede, anche per visitare il museo Diadora, dove si possono vedere le scarpe indossate da grandi campioni come Borg e Senna, Baggio e Van Basten». Un discorso che poi si è allargato dal codice etico richiesto a fornitori e clienti sui prodotti utilizzati dall’impresa alla sostenibilità ambientale dei vigneti dove si produce il prosecco della vicina Villa Sandi, tra Piave e Montello e la collina del Cartizze.
«L’ambiente è un tema che sta a cuore al principe, come dimostra la Fondazione a lui intitolata dedicata alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile. E qui a Villa Sandi, dove produciamo vini da tre generazioni, ha potuto vedere i nostri sistemi di coltivazione biologica», spiega Moretti Polegato. «Vogliamo dimostrare che anche in questa area si può fare un ottimo prodotto senza ricorrere a sostanze chimiche. Le tenute sono state infatti certificate Biodiversity Friend dalla World Biodiversity Association».
Il doppio modello produttivo sostenibile (l’industria e il settore agricolo) ha colpito Alberto II. «Con il principe è solo un arrivederci», dice soddisfatto Moretti Polegato. «Ha detto che tornerà a trovarci».
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