Virginia o Carolina, Apple guarda a Est per la seconda sede
«Non stiamo facendo una sorta di concorso di bellezza» ha detto Tim Cook in un’intervista all’emittente Msnbc. Ma Apple che cerca casa, una nuova mega sede negli Stati Uniti da ben 350mila metri quadrati, pari a circa i due terzi delle dimensioni del Pentagono, ha scatenato i pretendenti.
Se il nord della Virginia sembra in pole position per le ambizioni di Apple, tra le altre zone più gettonate c’è un’area vicino alla Duke University, in North Carolina con il governatore Roy Cooper che sarebbe già al lavoro su un pacchetto di incentivi da offrire alla compagnia di Cupertino. Esattamente com’è successo con Amazon che dopo aver lanciato l’appello per il suo nuovo quartier generale, si è trovata con 238 candidature da tutti gli Usa, compresi Canada e Messico.
La stoccata di Tim Cook, amministratore delegato della mela morsicata, era proprio rivolta ad Amazon che per la sua nuova sede si è rivolta direttamente a città e associazioni locali per chiedere cosa fossero disposte a offrire. La risposta è stata ovviamente travolgente. Perché colossi come Apple e Amazon hanno trasformato, nel tempo, le città in cui sono nate in veri e propri templi hi-tech. Creando occupazione e investimenti milionari. Il nuovo quartier generale di Jeff Bezos ad esempio rappresenterà un investimento da cinque miliardi di dollari e potrà creare 50mila nuovi posti di lavoro. Ben 30 invece i miliardi di dollari che Apple è disposta a spendere per la nuova sede americana in cui prevede di assumere 20 mila persone.
Ma da Tim Cook a Jeff Bezos tutti i big del web e dell’hi-tech radicati nella West Coast statunitense compresi Facebook e Google - sono da tempo a caccia di una seconda casa sulla costa orientale, in quella regione che è stata ribattezzata «Research Triangle», il triangolo della ricerca, sempre più al centro di progetti importanti per il futuro della tecnologia. Ma anche più vicino alla politica, con la possibilità di esercitare l’azione di lobby su Congresso e Casa Bianca in maniera più efficace. Soprattutto in questa fase in cui tutte le grandi aziende cercano punti di contatto con l’amministrazione Trump , vista un po’ più ostile nei confronti della Silicon Valley.