Corriere della Sera

Il voto leghista. «Ai seggi in 100 mila»

Il leader: «Berlusconi premier? Si candiderà quando si torna alle urne». Casaleggio: vedrei bene Luigi

- A Milano Matteo Salvini, 45 anni, vota sull’intesa con M5S nel gazebo della Lega di via Grasotto (Ap) E. Bu.

MILANO Una giornata con qualche scintilla e molta attesa. Attesa delle battute finali, dell’ultimo decisivo confronto tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per sciogliere i nodi relativi alla squadra di governo, premier compreso. Intanto i due leader di Lega e Cinque Stelle affrontano il sabato tra piazze e gazebo per spiegare al loro elettorato l’esecutivo che sarà.«ormai ci siamo», dice Luigi Di Maio. «Questo sarà un governo inaspettat­o ma è anche un governo votato dal popolo italiano». E precisa: «Vedo una certa attenzione da parte di un establishm­ent che non credeva che si arrivasse fino a qui. Tutti credevano che non stessimo facendo sul serio». Poi, parlando del contratto il leader M5S sostiene: «Noi faremo sempre i compromess­i al rialzo, mai al ribasso». Il capo politico del Movimento, dopo aver scherzato con i fotografi su un suo passo indietro, ribadisce: «Non lo so se personalme­nte andrò a fare il presidente del Consiglio o entrerò nella squadra di governo, ma sono tranquillo».

Sulla questione premier interviene anche Davide Casaleggio — presente a un evento a Ivrea con il capo politico del Movimento: «Il mio presidente del Consiglio ideale? È Luigi Di Maio .... ». Poi precisa: «Non mi sto occupando del tema». Lo stratega dei Cinque Stelle poi replica alle parole del presidente francese Macron, che nei giorni scorsi aveva espresso perplessit­à sulla formazione di un governo Lega-m5s: «Credo che conosca poco l’italia». E archivia Silvio Berlusconi: «Penso sia il passato».

Anche Salvini si dice fiducioso sulla nascita del governo con i Cinque Stelle. «Cambiare si può, non da soli ma insieme», twitta. Ma è la giornata dei gazebo e il segretario del Carroccio ringrazia: «Più di 100.000 persone oggi sono venute ai gazebo della Lega, in tutta Italia, per portare idee, consigli e proposte». Il leader della Lega parla anche del nome del premier: «Un nome che vada bene a entrambi, con un’ esperienza profession­ale incontesta­bile, che condivida e abbia aiutato alla stesura del programma di governo». Salvini ministro dell’interno? «Vediamo», risponde e annuncia a breve un summit con Di Maio.

Ma sul tavolo della Lega rimangono in primo piano anche i rapporti con gli alleati del centrodest­ra. «È più vivo che mai», dice parlando del suo schieramen­to, «ho parlato tanto con la Meloni e ci parlerò ancora». Più freddo, invece, il commento dedicato a Silvio Berlusconi: «Vuole fare il premier? Quando si tornerà a votare si candiderà...». Anche Lorenzo Fontana, vicepresid­ente della Camera, a L’intervista di Maria Latella, parla del leader azzurro: «Può fidarsi della Lega e mi auguro possa capire che non dove temere alcunché anzi potrebbe collaborar­e».

Intanto si accende la polemica innescata dalle parole del presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia, critico verso il contratto di governo giallo-verde. «Confindust­ria ha dettato l’agenda di questo Paese per anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, compreso quello del debito pubblico. È arrivata l’ora di collaborar­e, non di criticare», replica Stefano Buffagni. Il deputato dell’ala governista dice di non essere «preoccupat­o per la tenuta dei mercati lunedì» e che «Mps è un patrimonio degli italiani, al 68% ci sono i soldi nostri».

Confindust­ria Buffagni replica alle critiche di Boccia: avete dettato finora l’agenda, si vedono i risultati

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