Il voto leghista. «Ai seggi in 100 mila»
Il leader: «Berlusconi premier? Si candiderà quando si torna alle urne». Casaleggio: vedrei bene Luigi
MILANO Una giornata con qualche scintilla e molta attesa. Attesa delle battute finali, dell’ultimo decisivo confronto tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per sciogliere i nodi relativi alla squadra di governo, premier compreso. Intanto i due leader di Lega e Cinque Stelle affrontano il sabato tra piazze e gazebo per spiegare al loro elettorato l’esecutivo che sarà.«ormai ci siamo», dice Luigi Di Maio. «Questo sarà un governo inaspettato ma è anche un governo votato dal popolo italiano». E precisa: «Vedo una certa attenzione da parte di un establishment che non credeva che si arrivasse fino a qui. Tutti credevano che non stessimo facendo sul serio». Poi, parlando del contratto il leader M5S sostiene: «Noi faremo sempre i compromessi al rialzo, mai al ribasso». Il capo politico del Movimento, dopo aver scherzato con i fotografi su un suo passo indietro, ribadisce: «Non lo so se personalmente andrò a fare il presidente del Consiglio o entrerò nella squadra di governo, ma sono tranquillo».
Sulla questione premier interviene anche Davide Casaleggio — presente a un evento a Ivrea con il capo politico del Movimento: «Il mio presidente del Consiglio ideale? È Luigi Di Maio .... ». Poi precisa: «Non mi sto occupando del tema». Lo stratega dei Cinque Stelle poi replica alle parole del presidente francese Macron, che nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sulla formazione di un governo Lega-m5s: «Credo che conosca poco l’italia». E archivia Silvio Berlusconi: «Penso sia il passato».
Anche Salvini si dice fiducioso sulla nascita del governo con i Cinque Stelle. «Cambiare si può, non da soli ma insieme», twitta. Ma è la giornata dei gazebo e il segretario del Carroccio ringrazia: «Più di 100.000 persone oggi sono venute ai gazebo della Lega, in tutta Italia, per portare idee, consigli e proposte». Il leader della Lega parla anche del nome del premier: «Un nome che vada bene a entrambi, con un’ esperienza professionale incontestabile, che condivida e abbia aiutato alla stesura del programma di governo». Salvini ministro dell’interno? «Vediamo», risponde e annuncia a breve un summit con Di Maio.
Ma sul tavolo della Lega rimangono in primo piano anche i rapporti con gli alleati del centrodestra. «È più vivo che mai», dice parlando del suo schieramento, «ho parlato tanto con la Meloni e ci parlerò ancora». Più freddo, invece, il commento dedicato a Silvio Berlusconi: «Vuole fare il premier? Quando si tornerà a votare si candiderà...». Anche Lorenzo Fontana, vicepresidente della Camera, a L’intervista di Maria Latella, parla del leader azzurro: «Può fidarsi della Lega e mi auguro possa capire che non dove temere alcunché anzi potrebbe collaborare».
Intanto si accende la polemica innescata dalle parole del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, critico verso il contratto di governo giallo-verde. «Confindustria ha dettato l’agenda di questo Paese per anni e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, compreso quello del debito pubblico. È arrivata l’ora di collaborare, non di criticare», replica Stefano Buffagni. Il deputato dell’ala governista dice di non essere «preoccupato per la tenuta dei mercati lunedì» e che «Mps è un patrimonio degli italiani, al 68% ci sono i soldi nostri».
Confindustria Buffagni replica alle critiche di Boccia: avete dettato finora l’agenda, si vedono i risultati