Corriere della Sera

Le principess­e di casa nostra: «Sarà la nuova Grace Kelly»

- Enrica Roddolo

«Anch’io ho rischiato di andare all’altare da sola, mio padre morì che avevo 9 anni, e ricordo il terrore alla sola idea di salire la scalinata della cattedrale, da sola. Poi, come Meghan che si è appoggiata al principe Carlo, mi diede il braccio mio suocero», racconta al Corriere la principess­a Camilla di Borbone delle Due Sicilie. «Guardare la sposa di Harry salire la scalinata verso la St George’s Chapel, da sola, davanti al mondo che guardava, mi ha dato i brividi... è stata una prova di carattere, e una fiaba d’amore vero. Però la metto in guardia: ha vissuto la favola ieri, da oggi inizia per lei la vita vera. Che è fatta di lavoro, sì entrare in una famiglia reale è un lavoro». Anche lei era una «borghese», che cosa si prova a entrare in una Royal family? «Ci si trova a scalare un Everest di obblighi e protocollo. Si perde una parte della propria identità per abbracciar­e un nuovo ruolo. Sposando Carlo, erede del casato dei Borbone che regnarono su parte dell’italia, della Francia... ho sposato anche un pezzo di storia. Per Meghan la sfida è ben più grande, lei ha sposato un Windsor, ha “sposato un popolo”». Carolina di Monaco confidò tempo fa come, da principess­a, ci si senta sempre in dovere di giustifica­rsi con il mondo. È così? «Ci si sente in dovere di restituire ciò la vita ha dato. È quel che spiego alle mie figlie Maria Carolina, 15, e Maria Chiara, 13». Funzionerà il sì di Harry e Meghan? «Lei è un’attrice come Grace Kelly che ha portato nel Principato di Monaco, oltre alla sua bellezza, il mondo del cinema americano, una nuova stagione. Chissà se Meghan saprà fare altrettant­o, ma credo non sia così conosciuta, comunque vedremo», ha detto Maria Gabriella di Savoia al Corriere, «commoner o no, sono sempre le qualità umane personali di una donna a fare la differenza». Non c’entrano molto, insomma, il titolo o i natali borghesi. «Meghan parte avvantaggi­ata però», spiega la principess­a Viktoria di Bourbon-parme, divenuta altezza reale con un sì come quello di Harry e Meghan (il suo «principe azzurro» è Jaime di Bourbon Parme, figlio di Irene, sorella di Beatrice d’olanda: al suo matrimonio c’erano la regina Maxima e re Guglielmo Alessandro). «Avvantaggi­ata perché prima di sposare Harry, aveva già un profilo pubblico molto visibile come attrice, e ha già potuto spendere il suo nome per tante iniziative anche umanitarie. Sono patron di Save the Children, e credo che il titolo mi abbia permesso di dare una missione più forte alla mia esistenza». Meghan non ha dunque vinto un Oscar (come Grace che sposò Ranieri). Ma può ancora vincere, per i Windsor, il premio di «best supporting actress», come miglior attrice non protagonis­ta, scrive 1843 (magazine dell’economist). Avrà il posto che Camilla non potrà avere quando Carlo salirà al trono. Harry e Meghan saranno quindi molto visibili. «E oggi, a Windsor, è stato un matrimonio straordina­rio, un tale mix di religioni, culture, musiche che fa bene al cuore — dice da Londra al Corriere Sir Paul Smith che ha vestito il solista Sheku Kanneh-mason, di Nottingham come Sir Paul che sul ragazzo ha creduto appena l’ha ascoltato, e che ha conquistat­o gli invitati —.Un esempio di magnificen­za cerimonial­e British, con un twist moderno».

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(Ap) Diamanti Sul capo di Meghan una tiara del 1932 appartenut­a alla regina Mary, che incorpora al centro una spilla ricevuta nel 1893 come dono di nozze

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