La super causa ai soci del papà di Spider-man «Svenduto ai cinesi»
Stan Lee, 95 anni: «Voglio un miliardo»
Chi è
● La carriera Stanley Martin Lieber, nato nel 1922, ha iniziato a lavorare a 17 anni per la Timely Comics
● Supereroi
È il creatore, con il nome Stan Lee, tra gli altri, di «Spiderman», «Captain» America, «I Fantastici 4»
● Il contratto Nel 2017 i soci gli avrebbero fatto firmare un contratto raggiro in cui cedeva tutti i diritti d’immagine
Non un altro Super eroe, ma una Super causa in tribunale. Stan Lee, 95 anni, il creatore di «Spider -Man», «Capitan America», «I Fantastici 4», «Hulk», «Iron Man», «Thor», «Black Panther» e di tanti altri fumetti pubblicati da Marvel, sostiene di essere stato imbrogliato dai suoi vecchi soci. E così ha denunciato Shane Duffy e Gill Champion con cui aveva fondato nel 2001 la società «Pow! Entertainment».
Martedì scorso, 15 maggio, il suo avvocato, Adam Grant ha depositato una lunga querela contro i due manager, nella Corte del distretto occidentale di Los Angeles. La sostanza dell’accusa: il 28 settembre 2017 Duffy e Champion raggirarono l’anziano «cartoonist» facendogli firmare un contratto che cedeva «lo sfruttamento dei diritti sul suo nome, la sua immagine, anche sui Social e tutto ciò che fosse in collegamento con il suo lavoro creativo per la Pow». La tesi del legale è che l’accordo fosse necessario per poter vendere la società a una compagnia di Hong Kong, la Camsing International Holding. Cosa che poi è effettivamente avvenuta. Conclusione: quel contratto va annullato e Stan Lee va risarcito con un miliardo di dollari per le perdite subite in questi mesi.
Dal documento legale emerge il ritratto di un uomo fiaccato. Lee ha perso quasi totalmente la vista nel 2015. Due anni dopo è morta sua moglie, Joan Bocock, che aveva sposato nel 1947. Da quel momento si è trovato solo, continuamente esposto al raggiro. Alcuni collaboratori hanno sottratto dai suoi conti circa 4,6 milioni di dollari; un altro, Jerardo Olivarez, ne ha presi 860 mila per comprarsi una casa. E così via. Fino ad Genio Stan Lee, papà della Marvel (Ap Photo/matt Sayles) arrivare al contratto capestro, suggerito da Duffy e Champion, due personaggi che qui sembrano il Gatto e la Volpe.
Ieri i cinesi della Camsing hanno risposto con un comunicato velenoso: «È semplicemente assurda l’idea che Stan Lee non fosse consapevole della cessione dei diritti. Tanto che viene da dubitare se effettivamente la causa sia stata intentata con il consenso del signor Lee». Vedremo come finirà in tribunale.
In ogni caso è una pagina che stona con la vita di Stanley Martin Lieber, questo il suo vero nome, nato a New York il 28 dicembre 1922, da una coppia di immigrati della comunità ebraica romena.
Stan ha iniziato a lavorare molto presto, a 17 anni, per la Timely Comics, poi diventata Marvel Comics. Sempre come dipendente. La sua creatività attirò l’interesse di artisti come Pablo Picasso e Federico Fellini. Si stima che le sue opere, tra fumetti e film, abbiano incassato circa 24 miliardi di dollari. Ma il suo patrimonio personale ammonterebbe a «soli» 50 milioni di dollari. Ha una figlia, Joan Celia, 67 anni, con cui ha ancora rapporti tempestosi. Da sempre vive sulla collina di Hollywood. Ora sempre più fragile e in conflitto con mezzo mondo.