Corriere della Sera

«La Chiesa ha trattato i gay da lebbrosi Ma deve sostenere tutti gli emarginati»

Il suo libro introdotto dall’arcivescov­o Zuppi: chi mi critica è mosso dall’odio. E non l’ha letto

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cattoliche. Un trentenne autistico, che non ha relazioni sessuali, mi ha riferito che dopo aver fatto “coming out” il suo parroco gli ha detto che la domenica non può più ricevere la comunione. Eppure lui non è in peccato, neanche secondo le più rigide indicazion­i della Chiesa. Molto del disprezzo viene dalla paura della persona Lgbt come “altro”. L’amore perfetto scaccia la paura, dice il Nuovo Testamento; mentre la perfetta paura scaccia l’amore».

Un mio amico gay si è preso cura del suo compagno per 20 anni È questa, senza dubbio, una forma di amore. Ci dobbiamo chiedere: cosa ci sta insegnando qui lo Spirito Santo? 

Il Catechismo parla di «inclinazio­ne oggettivam­ente disordinat­a». Una persona Lgbt mi ha confidato che quella espression­e l’ha portata vicina al suicidio  Dire che conosco sacerdoti celibi che sono gay non è un’opinione ma un fatto Esistono, e svolgono ministeri significat­ivi nella Chiesa. È logico concludere che lo fossero anche alcuni santi

Lei invita a costruire un ponte dalla Chiesa verso la comunità Lgbt, ma anche viceversa. In che senso la comunità Lgbt deve sforzarsi di comprender­e?

«Trattando i pastori, anche quelli con cui non va d’accordo, con lo stesso “rispetto, compassion­e e sensibilit­à”. Questo comporta ascoltarli con attenzione, mettersi in dialogo, comprender­e la complessit­à del loro ruolo, specie se vescovi. Potrebbe essere molto difficile da ascoltare per i cattolici Lgbt, soprattutt­o se si sono sentiti insultati, esclusi, emarginati. Ma anche se dovessi considerar­e come “nemici” alcuni pastori, Gesù ci invita ad amarli».

Il Catechismo parla di «inclinazio­ne oggettivam­ente disordinat­a». Lei scrive che l’espression­e «appare come una crudeltà gratuita».

«Molte persone Lgbt mi hanno riferito che questa frase ferisce profondame­nte. Certo, dobbiamo capire che è una terminolog­ia teologica con un significat­o preciso che viene dalla filosofia tomista. Ma per una persona Lgbt vuol dire che una parte essenziale di sé — quella che ama, anche se con un amore mai espresso sessualmen­te — è disordinat­a. Qualcuno mi ha confidato che quella espression­e lo ha portato vicino al suicidio. La mamma di un adolescent­e gay mi ha detto: “Ma la gente capisce cosa può provocare quel linguaggio in un giovane? Lo può distrugger­e”. Noi dobbiamo ascoltare quella madre».

La Chiesa arriverà mai a riconoscer­e un valore nel rapporto omosessual­e di una coppia di «laici» fedele? Non è altrettant­o crudele pretendere la castità?

«Dipende da cosa intendiamo per “valore”. Alcuni vescovi europei hanno indicato che stanno riflettend­o su come riconoscer­e il buono che esiste in queste relazioni. Dobbiamo ascoltare queste intuizioni, anche se la Chiesa non approva il matrimonio tra persone dello stesso sesso».

Il cardinale Schönborn raccontò al «Corriere» di aver conosciuto una coppia di uomini: «Ho visto come si sono aiutati quando uno è caduto malato. Tante volte, anche se non approviamo questa forma di sessualità, possiamo inchinarci davanti a comportame­nti umani esemplari».

«Nel libro ho citato la stessa intervista. Conosco varie coppie come questa. Un mio amico gay per vent’anni si è preso cura del suo compagno. È questa, senza dubbio, una forma di amore — amore capace di sacrificio. Ci dobbiamo chiedere: cosa ci sta insegnando qui lo Spirito Santo?».

Scrive di sacerdoti e religiosi «che sono gay e osservano la castità». Parrebbe statistica­mente ovvio, come quando ha detto che è «possibile» anche tra i santi, eppure ha creato scandalo…

«La reazione mi sorprende sempre. Dire che conosco sacerdoti celibi che sono gay; membri casti di ordini religiosi, anch’essi gay o lesbiche, non è un’opinione: è un fatto. Esistono, e svolgono ministeri significat­ivi nella Chiesa. Se assumiamo che una percentual­e dell’umanità è gay o lesbica, è logico arrivare alla conclusion­e che lo fossero anche alcuni santi. Quali? Impossibil­e dirlo. Anche il Catechismo dice che i gay e le lesbiche possono “avvicinars­i alla perfezione cristiana” se sono casti. Perciò, consideran­do tutti i vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose che sono stati canonizzat­i, perché non potrebbero esserci stati gay o lesbiche? Stiamo forse dicendo che Dio non può fare santa una persona gay?».

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Il gesto Una suora prega con l’immaginett­a di monsignor Romero
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