Il super liceale di Monza «Così radunerò a Dublino i giovani geni d’europa»
Marco, 17 anni: amo chimica e matematica, ma anche scrivere
«Mi piaceva molto fare l’elettroforesi delle proteine: si separano su un gel a seconda del loro peso molecolare sottoponendole a un voltaggio elettrico». Marco Agozzino ha 17 anni e sta parlando dello stage per l’alternanza scuola-lavoro che ha svolto a scuola (è al quarto anno del liceo scientifico Marie Curie di Meda, in provincia di Monza). Lo ha scelto lui: ha chiamato il ricercatore del Centro Telethon Dulbecco dell’ospedale San Raffaele a Milano, Luca Rampoldi, e lo ha convinto ad accoglierlo nel suo laboratorio di biologia molecolare, una delle sue passioni. «È interessantissimo — dice Marco — studiano le malattie renali collegate alle mutazioni del gene Umod». Marco, come è facile immaginare, è un adolescente piuttosto fuori dal comune: fa parte dell’associazione italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione (Aispat), che riunisce e sostiene i giovani con capacità intellettive o talenti straordinari.
«Ci sono entrato alle medie, dopo che all’università di Pavia mi hanno fatto un test dell’intelligenza ed è risultato che avevo un quoziente di intelligenza L’evento
● Ad agosto «Youth Platform» (la «Piattaforma giovani») dell’echa, la rete europea per il sostegno al talento, si ritroverà a Dublino per lo Youth Summit
● Il 17enne italiano Marco Agozzino, di Lentate sul Seveso (Monza), è uno dei sei organizzatori. Si occupa, con altri cinque coetanei, di scegliere le attività e gli incontri riservati ai piccoli geni europei di 136», dice. Di Lentate sul Seveso, figlio di due medici — Rossella e Francesco —, una sorella più piccola, a farlo spiccare tra gli altri compagni, oltre ai voti altissimi (oggi ha tutti 9 in pagella), c’erano i suoi interessi. «Mi piace studiare perché lo trovo bello — spiega —. La chimica e la matematica: per due anni sono stato finalista nazionale alle Olimpiadi di Matematica. E poi scrivere».
Di recente un suo racconto ha vinto un concorso a livello nazionale organizzato dall’associazione Amici di Marcello: «È stata la mia professoressa di italiano a spingermi a partecipare». Un talento a tutto tondo, insomma. «Con in più grandi capacità organizzative e di leadership: Marco è un ragazzo molto generoso con gli altri, mette a disposizione quello che sa e crea gruppo, non è una cosa da tutti», dice la psicologa e presidente dell’aistap Anna Maria Roncoroni, che sabato a Roma presiederà il primo convegno internazionale organizzato in Italia (in collaborazione con il dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma e Aget) sulla «plus-dotazione».
E infatti Marco è stato eletto