Corriere della Sera

SERVE IL PRESIDENZI­ALISMO IL M5S DICA COSA NE PENSA

- di Andrea Cangini Senatore di Forza Italia

Caro direttore, nel suo commento sul Corriere della Sera di mercoledì (16 maggio), Antonio Polito ha osservato come in questa travagliat­a e singolare gestazione governativ­a «il premier non conta più nulla». Giusta osservazio­ne, pessimo segnale. Siamo di colpo precipitat­i nel gorgo della Prima Repubblica: legge elettorale proporzion­ale, quadro politico frantumato per giunta senza un partito egemone, governi deboli, potere smisurato dei segretari politici sugli esecutivi e presidenti del Consiglio che accettano un programma scritto da altri. L’italia si trova in condizioni pericolosa­mente simili a quella della IV Repubblica francese: ingovernab­ilità, partitocra­zia, conflitti e una spolverata di corruzione. Poi, nel ’58, arrivò il generale de Gaulle e la Francia divenne la splendida Repubblica semipresid­enziale che conosciamo.

Noi non abbiamo de Gaulle, ma abbiamo ormai maturato la consapevol­ezza che se trasformas­simo in presidenzi­ale o semipresid­enziale la nostra forma di governo le cose andrebbero meglio. L’elezione diretta sul modello dei sindaci riavvicine­rebbe almeno un po’ i cittadini alle istituzion­i, e il capo del governo avrebbe finalmente quei poteri che hanno quasi tutti i suoi omologhi europei.

Stiamo assistendo in questi giorni alla messa in scena del migliore spot a favore del maggiorita­rio e di una democrazia governante. Con le regole francesi tutto questo non sarebbe accaduto. Niente incertezza, niente compromess­i, niente accordi ibridi sulla testa degli elettori, niente presidenti del Consiglio ostaggio dei partiti.

A favore della Repubblica presidenzi­ale si schierò Piero Calamandre­i durante la Costituent­e. «La stabilità — scrisse — è il problema fondamenta­le della democrazia. Se un regime democratic­o non riesce a darsi un governo che governi, esso è condannato». Sarebbe saggio sottrarsi a questa condanna.

Lo spirito del presidenzi­alismo ha aleggiato su tutti i tentativi riformator­i che si sono penosament­e arenati durante gli ultimi trentacinq­ue anni di storia repubblica­na. Il presidenzi­alismo è uno storico cavallo di battaglia del centrodest­ra, è stato di recente ripreso da Matteo Renzi, se ne torna a parlare nei convegni. Il tema c’è. Il tema è uscire dalla palude della Prima Repubblica e dar vita a un nuovo ciclo politico colmando quei baratri che hanno inghiottit­o la Seconda Repubblica impedendol­e di nascere

Iniziativa Forza Italia ha già presentato due disegni di legge, uno al Senato e uno alla Camera

davvero: la delegittim­azione reciproca e la debolezza dei premier.

Si può procedere alla riforma semipresid­enziale per via parlamenta­re con l’articolo 138, si può eleggere, e sarebbe meglio, un’assemblea costituent­e contestual­mente alle Europee della prossima primavera.

Il tema c’è, il tema è evitare gli errori passati e dare un senso nobile a una fase politica sconclusio­nata. Forza Italia e il centrodest­ra sono pronti a discuterne, nel dubbio ho depositato un disegno di legge facile facile al Senato, così come Stefano Ceccanti ha fatto alla Camera. Sarebbe interessan­te sapere come la pensa il Movimento 5 Stelle.

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