Cartelle, la rottamazione fa il pieno Presentate 950 mila domande
Le richieste relative a 4 milioni di sanzioni, previsto un incasso di 2,1 miliardi
Si conferma il successo della rottamazione delle cartelle esattoriali. È infatti arrivato a oltre 950 mila il numero delle adesioni, secondo il primo bilancio tirato dall’agenzia delle Entrate-riscossione (Ader) che fa il pieno. Forse anche grazie a una novità: il 62% delle domande è infatti stato inviato attraverso i canali digitali dell’ader, il «Fai D.A. te» e la posta certificata. È la prima fotografia scatta ieri dalla stessa Agenzia guidata dal presidente Ernesto Maria Ruffini sulla versione bis, quella che ha permesso di saldare con lo sconto le cartelle di Equitalia emesse fino al 30 settembre 2017 (la precedente sanatoria si fermava al 31 dicembre 2016), nell’ambito di una finestra che si è aperta il 26 ottobre dell’anno scorso e si è chiusa martedì 15 maggio, ultimo giorno per aderire. In tutto, 202 giorni di tempo durante i quali i contribuenti hanno fatto domanda per pagare l’importo residuo delle somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non pagheranno nè gli interessi di mora nè le maggiorazioni di legge.
Una facilitazione è senza dubbio arrivata dall’accesso via web semplificato. Visto che la rottamazione bis, rispetto alla prima, prevedeva infatti la possibilità di presentare domanda online senza registrazione e password. Il 37% delle richieste è stato invece presentato agli sportelli dell’agenzia e appena l’1% attraverso i più tradizionali canali postali. I dati sono ancora provvisori ma sembrano confermare un buon successo per la squadra di Ruffini. Un risultato che supera le aspettative del Mef che ad aprile stimava 600 mila richieste per un totale di 3 milioni di cartelle.
I tecnici non si sbilanciano ancora ma appaiono raggiunti gli obiettivi di incassare quanto previsto nella relazione tecnica al provvedimento, cioè 1,6 miliardi quest’anno e 400 milioni nel 2019.
È impossibile fare un paragone con l’edizione precedente che si è estesa su un arco temporale ben più lungo, visto che riguardava le cartelle comprese tra il primo gennaio del 2000 e la fine di dicembre del 2016. Un periodo che ha portato nelle casse dello Stato un gettito pari a 6,5 miliardi incassati a fine 2017 (ma manca ancora il pagamento dell’ultima rata).
Sembra un buon risultato anche per le casse dello Stato visto che l’alto numero di adesioni potrebbe far superare abbondantemente l’obiettivo dei 2,1 miliardi fissato nella relazione tecnica al provvedimento. L’ader analizzerà ora le istanze ricevute e fornirà la risposta ai contribuenti, accogliendole o o rigettandole. Entro fine giugno i contribuenti riceveranno l’elenco dei carichi «rottamati», il dettaglio sui possibili debiti che per legge non possono rientrare nella definizione agevolata, gli importi da pagare e i bollettini.
A questa edizione bis hanno partecipato anche i contribuenti che non hanno aderito alla prima rottamazione e hanno afferrato la seconda chance. Per i debiti affidati alla riscossione dal primo gennaio al 30 settembre 2017, i pagamenti sono previsti in un massimo di 5 rate ciascuna pari al 20% del debito definito. Per i carichi più vecchi (dal primo gennaio 2000 fino a fine 2016) sono invece previste al massimo tre rate fino a febbraio 2019. Le prime due pari ciascuna al 40% del debito, la terza il 20%.