Mancini riapre a Balotelli le porte della Nazionale
È la sfida del nuovo c.t. che chiama 30 giocatori e 5 debuttanti, tra questi Baselli del Toro
Mario Balotelli è il manifesto della nuova Italia, la più succulenta e suggestiva novità delle prime convocazioni di Roberto Mancini. Trenta giocatori compongono la maxi lista, 5 sono al debutto vero e proprio al netto degli stage: l’esterno Emerson Palmieri del Chelsea, il difensore Caldara dell’atalanta, i centrocampisti Baselli del Toro e Mandragora del Crotone e l’attaccante Berardi del Sassuolo (chiamato da Conte nelle ultime due gare di qualificazione all’europeo 2016 ma costretto a lasciare per un infortunio). Da segnalare i ritorni di Criscito, Zaza, Marchisio (a sorpresa) e Sirigu. Da valutare gli acciaccati Belotti e Bernardeschi. Fuori De Rossi, ma non è un addio, e gli infortunati Chiellini, Verratti e Parolo. Balotelli è il sole azzurro.
Mario ha giocato l’ultima partita azzurra a Natal, nell’estate 2014, nella squadra eliminata dal Mondiale del Brasile. Dopo Prandelli, nessuno ha più avuto fiducia in lui: né Conte, che lo ha chiamato una sola volta prima di Italia-croazia, rimandandolo a casa nel giro di 4 giorni; né Ventura, che si era ripromesso di metterlo alla prova dopo aver messo al sicuro la qualificazione. Ma neppure il traghettatore Di Biagio ha voluto rischiare con Mario, preferendogli il giovane Cutrone. Balo è tutto e niente. Quest’anno nel Nizza ha segnato 26 gol e sul mercato è uno dei giocatori più corteggiati. Ma è ingombrante, indisciplinato tatticamente, spesso avulso dal gioco. Mancini ha scelto di riprovarci. Si fida e rischia.
La Nazionale si ritroverà a Coverciano entro la mezzanotte di mercoledì: il 28 maggio prima partita con l’arabia Saudita a San Gallo. Poi Francia (l’1 giugno a Nizza) e Olanda (il 4 allo Stadium di Torino).