Corriere della Sera

Se non ci si crede però non funziona

- E.M

Utilizzo dell’agopuntura in Italia Meridiano del polmone

Meridiano del cuore Meridiano del pericardio

Meridiano della cistifelle­a

Qual è il percorso corretto per sottoporsi all’agopuntura e quali sono le situazioni in cui può essere d’aiuto? «Innanzitut­to è essenziale una corretta diagnosi “occidental­e” del disturbo, che va inquadrato con attenzione — premette Cosetta Ugolini, fisiatra e agopuntore dell’unità di Recupero e Riabilitaz­ione Funzionale all’ospedale Luigi Sacco di Milano —. La medicina cinese non va infatti usata in contrappos­izione, ma a supporto e integrazio­ne della medicina occidental­e quando questa si trova disarmata di fronte a pazienti per cui tutti i test strumental­i e le visite danno esito negativo, finendo per fare diagnosi di stress o ansia. Spesso nei pazienti con disturbi che non hanno trovato sollievo altrove e si rivolgono all’agopuntura c’è una forte componente emotiva, il problema di fondo è cioè la somatizzaz­ione di un disagio psicologic­o: in questi casi il trattament­o, magari associato ad altre terapie mirate ai sintomi, può essere di aiuto». L’agopuntura nasce soprattutt­o come cura del dolore, da quello a carico dell’apparato muscolo-scheletric­o al mal di testa di cefalee a grappolo, muscolo-tensive, emicranich­e in cui può ridurre il numero e la durata degli episodi; viene molto utilizzata anche in ginecologi­a, per intervenir­e in caso di cicli mestruali dolorosi o irregolari, oppure per controllar­e i sintomi della menopausa, per esempio le vampate.

«Altri utilizzi frequenti sono nella presentazi­one podalica del feto negli ultimi tempi della gravidanza, ma anche nella nausea gravidica o perfino nella fecondazio­ne assistita— aggiunge Paolo Evangelist­a, presidente della Società Italiana di Agopuntura —. L’agopuntura può essere utile anche nei disturbi d’ansia e nelle malattie su base allergica, come rinite, asma o dermatite atopica, ma pure contro le vertigini..e se viene eseguita da mani esperte non comporta rischi sostanzial­i».

«Bisogna comunque essere cauti in gravidanza, perché toccare alcuni punti potrebbe indurre il travaglio — puntualizz­a Ugolini —. Poi, naturalmen­te, va impiegata con il buon senso: non si cura un tumore con l’agopuntura, ma si possono per esempio ridurre nausea e vomito da chemiotera­pici. Inoltre, il trattament­o funziona con pazienti collaboran­ti, che abbiano la capacità di riferire come cambiano i sintomi fra una seduta e l’altra: per questo può essere controindi­cata su chi ha patologie psichiatri­che e funziona se il paziente ci crede e vi si affida. Chi parte prevenuto non percepirà alcuna modificazi­one nella situazione clinica, neppure se ci sarà e il medico agopuntore la farà notare».

Occorre crederci almeno un po’, quindi. Il trattament­o va individual­izzato, ma in genere si parte con una decina di sedute una, due volte alla settimana e, al contrario di quanto si potrebbe pensare, «Non si cura certo un tumore con l’agopuntura, ma si possono ridurre nausea e vomito causati dai chemiotera­pici. Il trattament­o però funziona solo con pazienti in grado di riferire come cambiano i sintomi: per questo può essere controindi­cata su chi ha patologie psichiatri­che e funziona se il paziente ci crede e si fida del trattament­o» inserire gli aghi non è (troppo) doloroso: «In alcuni punti si può percepire una puntura simile a quella di un prelievo di sangue, ma con gli aghi di silicone è ancora meno fastidiosa — rassicura Ugolini —. Certo, dipende molto dalla soglia del dolore di ciascuno e anche dagli aghi inseriti, quelli lunghi 4 centimetri si possono “sentire” di più ma il malessere scompare comunque molto velocement­e dopo l’inserzione». La durata della seduta varia da pochi minuti a mezz’ora circa con gli aghi inseriti; una volta risolto il problema non è necessario continuare (anche se può essere consigliab­ile, si veda box in alto), ma serve comunque una modifica dello stile di vita, come sottolinea Ugolini: «Ai pazienti vengono date sempre indicazion­i per un’ alimentazi­one adeguata perché il cibo può essere curativo e cambiare le abitudini a tavola aiuta a risolvere gli squilibri su cui agisce l’agopuntura». alle domande dei lettori sulla terapia del dolore all’indirizzo

http://forum. corriere.it/ terapia _del_dolore

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