Sguardi inediti sui Musei Vaticani
I tesori (e i visitatori) delle gallerie pontificie visti da 9 grandi fotografi La mostra a Milano
IMusei Vaticani, poderosa macchina culturale, quarto museo più visitato al mondo nel 2017 secondo The Art Newspaper, con 6.427.277 ingressi. Un’offerta sterminata: certo, la Cappella Sistina, ma anche — solo esempi — la Pinacoteca Vaticana con Giotto, Raffaello, Caravaggio, Leonardo, il Museo Gregoriano Egizio, il Museo Clementino. E la Collezione d’arte moderna voluta da Paolo VI nel 1973 per riannodare il rapporto con i Nuovi Tempi, che ora accoglie il primo fonla do fotografico della sua storia con una originale prospettiva: una commissione a 9 grandi fotografi (Bill Armstrong, Peter Bialobrzeski, Antonio Biasiucci, Alain Fleischer, Francesco Jodice, Mimmo Jodice, Rinko Kawauchi, Martin Parr e Massimo Siragusa) per un racconto «da autori» della complessità dei Musei Vaticani diretti da Barbara Jatta. Nove reportage di occhi che ammirano capolavori in un silenzioso dialogo, di professionisti al lavoro per la tutela, di incomparabili tesori. Dice Micol Forti, direttrice della Collezione d’arte contemporanea che cura con Alessandra Mauro la mostra di esordio della collezione, «In piena luce», significativamente a Milano, città più cara a Paolo VI, a Palazzo Reale (prodotta dal Comune di Milano, da Palazzo Reale e dai Musei Vaticani in collaborazione con Contrasto): «Dal 2012 progettavamo una nuova sezione fotografica. Acquistare opere sul mercato sarebbe stata un’impresa difficile e disorientante. Abbiamo deciso per la commissione col compito di “guardare” i Musei Vaticani, con la libertà anche critica necessaria agli artisti». Per Barbara Jatta si tratta «di un’operazione audace che testimonia la vitalità di un luogo unico e non privo di contraddizioni». Il padrone di casa, papa Francesco, sicuramente sta lì che osserva soddisfatto e in silenzio.