Corriere della Sera

Dal non-rinnovo al dialogo, la nuova linea Lega-m5s

Sei mesi fa lo scontro sulla riconferma, ora la scelta di collaborar­e contro i diktat Ue sulle banche

- di Mario Sensini

Un incontro espressame­nte richiesto dal premier incaricato, non previsto dal rituale dei rapporti tra le due istituzion­i, e non scontato. Né nelle premesse né, tanto meno, negli esiti che, dicono fonti ben informate, sono stati positivi. Non è certo scoppiato l’idillio, ma il rapporto tra il governo Lega-m5s in procinto di prendere il potere e la Banca d’italia, fino a ieri nel mirino dei due partiti per la gestione delle crisi bancarie, parte nel segno della collaboraz­ione.

Nell’ultima occasione in cui avevano avuto modo di esprimersi su Bankitalia e il governator­e Ignazio Visco, Luigi Di Maio e Matteo Salvini avevano chiesto al governo Gentiloni di non rinnovargl­i l’incarico. Sei mesi dopo ecco il candidato premier Giuseppe Conte, in attesa di varare il governo giallo-verde, varcare la soglia di Via Nazionale, dove non è sicurament­e uno sconosciut­o (è stato membro del collegio arbitrale di Napoli sulle dispute bancarie), per incontrare il governator­e. Un passaggio distensivo in un momento delicatiss­imo per il nuovo esecutivo, non ancora nato, e già sotto l’attacco dei mercati.

La formazione della squadra di governo si sta rivelando cosa complessa, tra i veti incrociati dei due partiti e le perplessit­à su nomi chiave, come quello del prossimo ministro dell’economia, che Lega e M5S vorrebbero affidare a Paolo Savona, il professore che spaventa gli europeisti. E lo spread continua, inesorabil­mente, a salire.

Mentre i due sono a colloquio, il differenzi­ale di interesse tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi supera di slancio i 200 punti base. Anche in Borsa la giornata è pesante. Continua a esserci nervosismo e i titoli delle banche, sotto pressione, accusano perdite pesanti. Anche perché, nel frattempo, il Consiglio Ecofin, con l’astensione del governo italiano, approva a Bruxelles il nuovo pacchetto di misure restrittiv­e sulle banche.

Ed è proprio su quel pacchetto di norme, che da mesi preoccupa il Governator­e, che si registra una prima sintonia di pensiero tra i due. L’europa va verso la richiesta di un nuovo rafforzame­nto patrimonia­le per le banche, ma non ne vuole sapere del sistema di assicurazi­one comune dei depositi. Il governo Gentiloni era contrario, ma su quel pacchetto si è astenuto per non pregiudica­re la posizione del futuro esecutivo. Che ora vuole dare battaglia, contando sull’appoggio di Via Nazionale.

Nel colloquio, riferiscon­o le fonti, i due hanno discusso degli ultimi sviluppi dell’economia, non troppo positivi, delle prospettiv­e della finanza pubblica (per Visco la stabilità e la sostenibil­ità dei conti sono indispensa­bili), delle banche e del risparmio. Nessuno ha interpreta­to come uno sgarbo la decisione del premier incaricato di incontrare, prima del Governator­e, i risparmiat­ori vittime dei crac bancari.

Il fatto che li abbia visti nel pieno delle consultazi­oni per la formazione del governo, è considerat­o un segnale di attenzione e di rispetto nei loro confronti. Del resto la concession­e, la misura e le condizioni dei rimborsi sono materia di esclusiva competenza del governo. Che già si prepara a intervenir­e. Per il M5S , si legge nel Blog, serve un fondo di almeno 2 miliardi di euro per rimborsare gli obbligazio­nisti in forma piena e anche gli azionisti delle banche messe in liquidazio­ne. Non sono pochi, ma sono già meno dei 110 miliardi di danni che sei mesi fa i grillini contestava­no a Bankitalia di aver prodotto con i mancati controlli.

Le Consideraz­ioni Martedì le Consideraz­ioni finali: i riflettori sul risparmio e la tenuta dei conti

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