Fca richiama 4,8 milioni di auto Regolatore della velocità difettoso
I modelli negli Usa, in Europa riguarda Jeep. Il software dovrà essere aggiornato
MILANO Il numero è imponente: 4,8 milioni di auto. Più o meno il totale delle auto consegnate dal gruppo Fiat Chrysler Automobiles nel 2017 in tutto il mondo (4,74 milioni, di cui 2,4 negli Usa). Il ritiro di auto deciso ieri da Fca è, infatti, nella storia degli Stati Uniti, tra i top ten di una speciale e non invidiabile classifica guidata dalla Ford con 21 milioni di auto ritirate nel 1980 per problemi di parcheggio in retromarcia. Ai proprietari delle 4,8 milioni di autovetture Fca vendute sotto i marchi Chrysler, Dodge, Jeep e Ram (degli anni 2014-2018) potrebbe invece capitare che, dopo aver impostato il regolatore di velocità, il cosiddetto cruise control, l’auto continui ad accelerare. In realtà, il rischio sarebbe circoscritto al contemporaneo accadimento di «un’improbabile serie di eventi», come spiega in una nota Fiat Chrysler Automobiles. Ma quel rischio c’è. E allora, per evitare che — nel caso di un corto circuito della rete elettrica, per esempio — i proprietari dei modelli a rischio si ritrovino con una vequelli locità che cresce nonostante il limite stabilito dal regolatore (ma comunque l’auto potrebbe essere bloccata con la frenata o la messa in folle), Fca ha deciso di richiamare i 4,8 milioni di veicoli per aggiornare il software Powertrain control modules. «A prescindere dalle straordinarie circostanze che dovrebbero verificarsi prima che un consumatore incorra in un problema, abbiamo deciso questa azione — spiega Mark Chernoby, chief technical compliance officer di Fca — perché teniamo alla sicurezza dei nostri veicoli».
L’aggiornamento sarà gratuito e Fca inizierà ad allertare i clienti interessati a partire dalla prossima settimana. I modelli dei marchi Chrysler, Dodge e Ram a rischio sono venduti solo negli Stati Uniti, Marchi e modelli
A sinistra la Jeep Grand Cherokee Suv, uno dei modelli che saranno ritirati. A destra i marchi coinvolti: oltre a Jeep, anche Chrysler, Dodge e Ram Jeep anche nel resto del mondo, Europa compresa: si tratta della Jeep Cherokee Suv, della Jeep Grand Cherokee Suv e della Jeep Wrangler (e qualche caso sporadico di Freemont Fiat, modello ora fuori produzione). La decisione ha avuto effetto in Borsa, a Wall Street, dove le azioni Fca hanno perso circa il 2%.