Corriere della Sera

Mancini, la terapia del sorriso tra Bearzot e Trap Lunedì il debutto

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

FIRENZE Sorrisi e leggerezza. È la prima Italia di Roberto Mancini (foto), senza senatori e senza blocchi. Contro l’arabia Saudita, esordio del nuovo corso, lunedì a San Gallo, in Svizzera, la ripartenza dopo la dolorosa esclusione dal Mondiale dovrebbe essere attraverso un 4-3-3 con Balotelli centravant­i e senza uno juventino. Una Nazionale a tinte leggerment­e rossonere: Donnarumma, il capitano Bonucci e Romagnoli. Poi due napoletani, Jorginho e Insigne. Forse anche due romanisti: Florenzi e Pellegrini, se vincerà il ballottagg­io con Cristante. L’altro dubbio è nel tridente tra Politano e Verdi. Gli esterni bassi dovrebbero essere Zappacosta e Criscito. Una Nazionale da assemblare. «Con un blocco sarebbe più facile», spiega Mancini, che però non è preoccupat­o. Per adesso il nuovo c.t. ha scelto una linea soft: allenament­i in allegria, poca teoria e molto pallone. In campo chiede personalit­à e coraggio, una squadra che dovrà comandare il gioco «corta, stretta e aggressiva», spiega il debuttante Caldara. Mancini sogna di emulare Bearzot e corre durante gli allenament­i come prima di lui faceva soltanto Trapattoni. Intanto in Portogallo l’under 21 del c.t. Di Biagio perde 3-2 in amichevole: non bastano i gol di Parigini e Bonazzoli su rigore.

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