Pressing su Savona, ma rischio voto
Conte da Mattarella con il nome in lista. L’attesa di un passo dell’economista sull’europa
Resta in salita la strada per la formazione del governo. Pressing su Paolo Savona, ma rispunta l’ipotesi di un ritorno alle urne. Il presidente incaricato Giuseppe Conte al Quirinale con l’elenco dei ministri nel quale c’è il nome dell’economista. Non si esclude, però, una rinuncia all’incarico da parte di Conte. Di Maio spinge: chiudere in 24 ore o lasciamo stare. L’avvertimento di Bruxelles.
Per tutta la giornata di sabato — dopo l’incontro «informativo e interlocutorio» di venerdì — non sono state riattivate (almeno formalmente) le comunicazioni tra il Quirinale e il presidente incaricato Giuseppe Conte, indicato da M5S e Lega al presidente Sergio Mattarella per formare un governo gialloverde. E, almeno fino a ieri sera, non c’era conferma di una imminente risalita al Colle, con la lista dei ministri, del professore di Diritto privato scovato da Luigi Di Maio e da Matteo Salvini.
Prosegue così il braccio di ferro tra la posizione del capo dello Stato, che non può e non vuole cedere al «diktat» della Lega di affidare il ministero dell’economia al professore anti euro Paolo Savona, e le minacce di Matteo Salvini che punterebbe a rivoltare il tavolo per andare dritti a nuove elezioni: «Giornali e politici tedeschi insultano... E noi dovremo scegliere un ministro dell’economia amico di Berlino? No, grazie».
Di Maio ha evitato di polemizzare con il Quirinale: «O si chiude entro 24 ore o salta tutto», ha detto il capo politico del M5S anche per sollecitare una soluzione che permetta a tutti (al Colle, alla Lega e a Savona) di salvare la faccia. Giorgia Meloni (FDI) ha invece offerto pieno appoggio al «diktat» di Salvini.
In serata, il segretario della Lega ha fatto consegnare a Conte una lista in cui Savona è confermato al Mef. Il presidente incaricato (che alla Camera è assistito dai collaboratori di Di Maio e da funzionari in odore di promozione a Palazzo Chigi) avrebbe comunque lavorato a una «lista mobile» per il Colle in cui Savona c’è ma non necessariamente all’economia. Nel mondo grillino, e non solo, c’è infatti chi avanza compromessi: «Se fossi Di Maio o Salvini proporrei Savona come vicepremier...», azzarda Carlo Freccero.
Ottimista su quanto potrà accadere Davide Casaleggio:«siamo vicini a un cambiamento importante per il Paese. Il tema del Governo è in mano a Conte e a Mattarella. Sono fiducioso che troveranno un’ottima soluzione».