Brambilla: governo subito o andiamo alle urne
La deputata di FI riunisce il suo Movimento animalista. «Alle Europee correremo da soli»
MILANO «Sono quasi tre mesi che aspettiamo un governo, se sono capaci di farlo, lo facciano adesso, subito. Altrimenti rivotiamo, noi del Movimento animalista e di Forza Italia siamo prontissimi e non abbiamo paura delle urne».
La parlamentare azzurra Michela Vittoria Brambilla ha riunito ieri a Milano supporter e dirigenti del Movimento per i diritti degli animali fondato in sintonia con l’ex premier Silvio Berlusconi. Oltre ai temi animalisti, Brambilla ha affrontato il momento delle trattative per la formazione
È necessaria una rivoluzione fiscale a vantaggio di chi ha in casa e mantiene gli amici animali
del nuovo governo, in una giornata particolarmente delicata: «Se Sergio Mattarella pone il problema — ha detto la parlamentare di Forza Italia riferendosi al caso di Paolo Savona, indicato da Lega e 5 Stelle come prossimo ministro dell’economia — i partiti devono farsene carico e affrontare con lui la questione senza trincerarsi dietro a posizioni di principio, perché i nomi sono importanti tanto quanto il programma e devono essere condivisi».
Il giudizio sul presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è netto: «Abbiamo purtroppo l’ennesimo premier non scelto dagli italiani, ma la nostra opposizione sarà senza pregiudizi».
Il Movimento animalista guidato da Brambilla, intanto, ha annunciato che alle prossime Europee del 2019 correrà da solo, con il proprio simbolo. «In alcuni Comuni già lo stiamo facendo alle Amministrative di giugno, da Nord a Sud. In altre città appoggeremo liste civiche. Scegliamo a chi dare il nostro sostegno sulla base dei programmi, puntiamo agli assessorati per la tutela dell’ambiente».
Brambilla ha rilanciato l’idea di una «rivoluzione fiscale a vantaggio di chi ha in casa e mantiene gli amici animali». Bisogna agevolare, non ostacolare e deprimere, ha spiegato, il rapporto umano e affettivo tra proprietari e animali: «L’affetto non si tassa, c’è un problema di equità fiscale. Gli animali sono nel redditometro come gli yacht; al cibo, ai farmaci e alle cure veterinarie si applica l’aliquota Iva massima; e le detrazioni previste per le cure sono irrisorie, una presa in giro. Il diritto alla salute è per tutti». E ancora: «Ho già depositato più di trenta proposte di legge per correggere queste distorsioni che vanno risolte urgentemente, e portare all’attenzione il rispetto per gli animali e per l’ambiente, la lotta al bracconaggio, il sostegno ai randagi. Ma non c’è ancora un governo cui rivolgersi». E così si torna a queste ore convulse di trattative: «Questa perdita di tempo, questi tira e molla — conclude — sono qualcosa di inaudito».