Corriere della Sera

INVESTIRE IN BOT E BTP E TENER LONTANA LA TROIKA

- Massimo Consolini Caro Massimo,

Caro il mio Aldo, è un suggerimen­to rivolto ai membri del nuovo governo, ai parlamenta­ri che lo sostengono e ai vari danti causa esterni (Grillo, Casaleggio, ecc). Sarebbe opportuno che lor signori liquidasse­ro i loro patrimoni e li investisse­ro integralme­nte in Btp. Un gesto del genere tranquilli­zzerebbe la Comunità europea e la Bce ma, sopratutto, noi italiani.

Non idea. sarebbe Se il una nuovo cattiva governo realizzass­e davvero il suo programma, aprirebbe una tale voragine nei conti pubblici che nel giro di pochi mesi arriverebb­e la troika. Dovremmo cioè chiedere aiuto all’europa, alla Banca centrale europea e al Fondo monetario internazio­nale, che ci sosterrebb­ero ma in cambio imporrebbe­ro la loro politica economica all’italia. Un assaggio l’abbiamo già avuto ai tempi del governo Monti, quando mettemmo in pratica le richieste espresse dalla Bce nella celebre lettera dell’estate 2011, senza avere in cambio i denari con cui furono ad esempio salvate le banche spagnole. In una lettera al Corriere, il professor Monti spiegò di aver rifiutato l’aiuto europeo proprio per mantenere l’autonomia del nostro Paese. Spero e credo proprio che lo scenario non si realizzi in futuro. Credo, per intenderci, che il famoso o famigerato programma di governo, con il reddito di cittadinan­za e la flat-tax insieme, sia destinato in gran parte a restare lettera morta, appunto per mancanza di liquidità. Ma se un domani un emissario del Fondo monetario dovesse arrivare in Italia, il suo ragionamen­to sarebbe più o meno questo: «Che problema c’è? Il convento è povero, ma i frati sono ricchi. Il debito pubblico è enorme, ma il risparmio privato è ancora più grande. Trasferiam­o quindi un po’ di soldi dai conti correnti e dai patrimoni degli italiani allo Stato». Ovviamente non sarebbero colpiti i grandi patrimoni, ma quelli del ceto medio. Lo ripeto: non auspico ovviamente questo scenario; e neanche lo prevedo. Ci salverà il buon senso degli italiani, a cominciare dal professor Conte (sempre che duri a lungo, cosa di cui dubito). Certo nell’attesa, anziché avanzare l’ipotesi di cancellare qualche decina di miliardi di buoni del Tesoro, non sarebbe male che i protagonis­ti della nuova stagione dessero prova di credere nello Stato e nel bilancio pubblico, investendo­vi i propri risparmi.

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