Corriere della Sera

Non solo pittoresco L’europa vede tutto

- Di Beppe Severgnini

Dimentichi­amo, anche se non è facile, la storia del curriculum. Classifica­re una scuola di lingue a Vienna come un’importante esperienza accademica fa tenerezza, ma non è un buon viatico per chi si appresta a confrontar­si con Merkel, Macron e Putin. Lasciamo perdere il fatto che Giuseppe Conte non sia stato eletto. È il quinto di fila, e sui quattro predecesso­ri (Gentiloni, Renzi, Letta, Monti) si sono scagliati proprio i suoi sponsor di oggi (Lega e Cinque Stelle). Passiamo sopra all’idea che il professor Conte possa essere autonomo. Perché mai Salvini e Di Maio dovrebbero regalargli milioni di voti? Il nuovo premier dovrà stare agli ordini. E stare agli ordini di due padroni, come insegnano le commedie di Goldoni, è complicato.

C’è anche un quarto punto, forse il più inquietant­e. Il professor Conte, per sua stessa ammissione e per curriculum (qui dobbiamo crederci), non ha alcuna esperienza di amministra­zione. Niente, nada, nothing, nichts, rien. E come lo facciamo esordire? Al ponte di comando di un grande Paese occidental­e, mentre il mare internazio­nale è agitato. È come se la Marina Militare affidasse la portaerei Cavour a un caporale degli alpini, magari bravissimo. Si può fare, ma è da incoscient­i.

Mario Monti veniva da esperienze di governo europeo; Enrico Letta era stato ministro e sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio; Matteo Renzi — il più acerbo, e s’è visto — aveva condotto la provincia e la città di Firenze, e dirigeva il Partito democratic­o (nota gabbia di matti). Paolo Gentiloni, prima di arrivare a Palazzo Chigi, era stato più volte ministro. Qualcuno starà dicendo: «La democrazia consente anche queste scelte! Guardate gli Usa». Al di là dei risultati e del comportame­nto dell’inquilino della Casa Bianca — per cui il professor Conte non ha né l’inclinazio­ne, né il carattere, né la pettinatur­a — bisogna ricordare che Donald Trump è stato eletto direttamen­te. Il popolo americano s’è preso la responsabi­lità della scelta. Giuseppe Conte è stato scelto da due persone: Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Aggiungiam­o solo questo. Nel mondo, quello che sta accadendo in Italia viene forse classifica­to nella (fastidiosa) categoria del pittoresco. Ma in Europa vedono tutto, e capiscono abbastanza bene.

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