La Ferrari subisce
Ricciardo vola e dà spettacolo, Vettel secondo: «Il Gp è un’altra cosa, concentrati sulla partenza»
MONTECARLO Un’onda blu, impossibile da fermare. Si riversa nel porto, demolisce avversari e compagni, straccia il record della pista. Diceva di sentire «energie positive» alla vigilia Daniel Ricciardo e ieri è arrivata una scarica pazzesca di adrenalina. Bastava avvicinarsi ai guard rail per vedere con quale sicurezza sfiorava i muretti e per capire che sarebbe stato il cavallo con il numero 3 quello da battere. Alla fine quando mette in cassaforte la pole che a Monaco vale mezza vittoria («E ora mi resta l’altro 50% da conquistare, cerco la redenzione», riferendosi allo strafalcione ai box che gli tolse il successo nel 2016) , dà una lezione a tutti. Squilla il telefono, è Dietrich Mateschitz, e sono parole dolci per il ragazzo con le valigie già pronte e gli occhi puntati su Maranello. Dal grande capo della Red Bull complimenti e rassicurazioni per un futuro forse meno «precario». Scopriremo quali effetti avrà la retromarcia.
Nel Principato si intrecciano destini e ruoli: Daniel rifila due decimi a Sebastian Vettel con cui potrebbe tornare a «convivere» l’anno prossimo. Ma soprattutto umilia il coinquilino di adesso, Max Verstappen: in un posto che trasuda di ricordi di Ayrton Senna, il ventenne indicato troppo frettolosamente come suo futuro erede,si elimina da solo con un incidente imperdonabile nelle ultime libere. Manca il tempo per riparare la macchina e deve assistere alle qualifiche dal garage. Parte ultimo ed è un regalo alla Ferrari, un regalo da prima fila.
Vettel lo ha scartato e ha anche tenuto a distanza la Mercedes, che qui continua a soffrire. La terza piazza è il frutto di una magia di Lewis Hamilton, capace di andare oltre i problemi di aderenza. Tutte le seconde guide hanno ceduto: Bottas in crisi con gli pneumatici, e Raikkonen pure, sulla Rossa n°7 è stata cambiata la centralina elettronica, dalla prossima scatta la penalità. Non è un bella notizia. Migliore quella che arriva dalla Fia, la federazione internazionale, che sul «caso batterie» ha assolto la Ferrari: tutto regolare. Le speranze della Rossa sono quasi tutte nei quattrocento metri circa che separano il semaforo verde dalla prima curva della Santa Devota, lì Sebastian si gioca tutto . Serve uno start perfetto per mettersi davanti e dettare il ritmo con le inedite gomme Hypersoft di cui nessuno conosce il livello di usura.a favore di Seb gioca un numero che sfata parzialmente la legge del trenino di Monaco: nelle ultime tre edizioni il vincitore non scattava dalla prima casella. Il tedesco infatti ci crede: «Il Gp è un’altra partita, ci concentreremo sulla partenza. Ci aspettavamo una Red Bull forte qui dove è importante il carico aerodinamico e loro ne hanno tanto. Non sono scuse, eravamo vicini, ma non abbastanza per la pole. Forse potevamo fare di più, ma sono contento perché alla macchina non manca il potenziale».
Rispetto a un anno fa quando i rossi hanno fatto doppietta al sabato (e poi in gara) sono cambiate parecchie cose: la SF71H è cresciuta nel passo, ha scelto una nuova filosofia tecnica per essere più competitiva non solo su piste tortuose, come questa, ma anche su quelle veloci che premiavano sempre la Mercedes. Mentre la Red Bull, che paga il deficit di cavalli del motore Renault, punta tutto al successo di tappa su un tracciato dove più della potenza conta il telaio, e quello realizzato da Adrian Newey si è confermato formidabile. Ma i conti si fanno alla fine.