Corriere della Sera

Mangiare meglio per non ingrassare in menopausa

- Carla Favaro Nutrizioni­sta

Più della metà delle donne intorno ai 50 anni lamenta un indesidera­to aumento di peso; se ne dà spesso la colpa alla menopausa, ma è davvero così? A questa domanda ha risposto una revisione degli studi pubblicata su Mayo Clinic Proceeding­s. Ebbene, l’aumento di peso sarebbe da ricondurre, più che alla menopausa in sé, all’invecchiam­ento e ai cambiament­i dello stile di vita che lo accompagna­no.

Infatti, poiché con il passare degli anni diminuisco­no sia la massa magra (metabolica­mente più attiva), sia il livello di attività fisica, il peso tende ad aumentare.

E la menopausa, allora? La sua influenza si manifesta, più che sul peso, sul cambiament­o della composizio­ne corporea proprio come fa l’invecchiam­ento: diminuisce la massa magra, aumenta quella grassa e il grasso tende ad accumulars­i, come avviene negli uomini, a livello addominale con un conseguent­e aumento del rischio cardiovasc­olare. Oltre a questo, la menopausa può anche contribuir­e ai disturbi del sonno (e, se non si dorme bene, si è più stanche e meno inclini a praticare attività fisica) e dell’umore, e questo può aumentare il desiderio nei confronti di cibi ricchi di zuccheri e grassi. Come rimediare?

In primo luogo, ridurre le calorie. Rispetto ai 30 anni, a 50 anni sarebbero necessarie circa 200 kcal in meno al giorno, mentre per una ragionevol­e

perdita di peso il deficit a cui puntare si aggirerebb­e intorno alle 500 chilocalor­ie al giorno. «Attenzione — ricorda però Mariangela Rondanelli, professore di Scienze e tecniche dietetiche applicate, Università di Pavia — perché, anche se l’obiettivo è perdere peso, è importante porre l’accento sulla qualità della dieta e non solo sulle restrizion­i. È necessario assumere adeguate quantità di nutrienti, compresi calcio e proteine, il cui fabbisogno aumenta con gli anni. E più che mirare ai successi immediati, è importante mantenere i risultati. Anche per questo — insiste Rondanelli — è fondamenta­le l’attività fisica sia aerobica (camminata a passo veloce, nuoto), sia di resistenza (ad esempio usando gli elastici), che aiuta a controllar­e il peso, a ridurre il rischio di malattie, come quelle cardiovasc­olari, l’osteoporos­i, la sarcopenia (perdita di massa magra) e a controllar­e i sintomi spesso presenti durante la menopausa, quali vampate di calore, sudorazion­i notturne, formicolii e disturbi del tono dell’umore. Tale attività, poi, andrebbe praticata il più possibile all’aperto per permettere la produzione di vitamina D grazie all’esposizion­e al sole, e per massimizza­rne gli effetti psicologic­i positivi».

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