Corriere della Sera

«Noi in piazza? Tutti lo chiedono»

Il leader leghista: subito la data o andiamo a Roma

- Di Marco Cremonesi

«Una manifestaz­ione leghista a Roma? Non lo so. Ma ho il telefono strapieno dei  messaggi di sindaci, avvocati, medici che mi invitano a farlo». Così Matteo Salvini in un’intervista al Corriere.

E ora, la Lega che cosa farà?

«Non lo so, sono arrabbiato come una bestia... io avevo preventiva­to di essere già domattina al ministero dell’interno per non perdere un altro minuto di tempo. Peraltro, in questi giorni non ne avevo perso. Mi ero già fatto un’agenda precisa: sbarchi, rimpatri, destinazio­ne dei beni sequestrat­i alla mafia, riordino della polizia locale. Avevo anche contattato prefetti e questori, in via riservata ovviamente. Non avrei mai immaginato che qualcuno dicesse no». Matteo Salvini è a Spoleto, che si trasforma ufficialme­nte nella città in cui il segretario leghista ha iniziato quella che i leghisti chiamano ironicamen­te Cep, campagna elettorale permanente. La tensione delle ultime, lunghissim­e settimane è stampata in modo visibile sul suo volto. E nemmeno la folla che lo circonda inneggiand­o il suo nome riesce a cancellarl­a.

Qualcuno ha parlato di una manifestaz­ione leghista di protesta a Roma. Ci sarà?

«Non lo so, ma una cosa certa c’è: ho il telefono strapieno dei messaggi di sindaci, avvocati, medici che mi invitano a farlo. Tutta gente sconcertat­a per quello che è accaduto. Però, voglio ragionarci a mente fredda, ci vuole calma. Però, questo è senz’altro un attacco alla democrazia che non mi sarei mai aspettato. Ora ci dicano la data per le elezioni o andiamo a Roma»».

Di Maio e Meloni hanno parlato di impeachmen­t del capo dello Stato.

«Sono cose che adesso mi interessan­o poco. Più che altro, mi interessa capire chi c’è dietro a un atteggiame­nto di questo genere. Se non altro, potevano anche dircelo prima che non ci avrebbero consentito di governare. Non avrei rotto le scatole a 5 profession­isti esperti in previdenza per superare la legge Fornero senza traumi. E lo stesso avevo

fatto su tutti gli altri punti del programma».

Il presidente Mattarella ha convocato per questa mattina Carlo Cottarelli, il professore della spending review.

«Massì, mi han detto, pazzesco... Cottarelli è uno che nelle ultime settimane non ha perso l’occasione per dire che le tasse non si toccano, la riforma Fornero “guai a voi” e l’europa non si deve mettere in discussion­e. E Mattarella me lo convoca... È una presa in giro nella presa in giro».

Matteo Renzi ha scritto che lei «non voleva governare» e per non farlo «ha usato l’alibi di un ministro».

Avevo già un’agenda precisa per il Viminale: sbarchi, rimpatri, riordino della polizia locale

Cottarelli è uno che non vuole tagliare le tasse né la Fornero È una presa in giro nella presa in giro

Le prossime elezioni saranno un referendum tra chi vuole un’italia libera e chi la vuole schiava

L’impeachmen­t è una cosa che adesso mi interessa poco Mi interessa capire chi c’è dietro a un atteggiame­nto di questo genere

«Il di Pd tacere... dovrebbe ». avere il pudore

far Però saltare il dubbio tutto soltanto c’è: perché per il nome «Ma vogliamo di un ministro? capire che era una questione di dignità? È possibile che ci sia un veto su un economista di oltre 80 anni, che ha visto l’euro nascere, è stato in Bankitalia, Confindust­ria... non è una camicia verde. Se poi non piace alla Merkel... A lei han chiesto prima di nominare un ministro tedesco?».

Per le elezioni che verranno tornerà il vecchio centrodest­ra?

«Ma non lo so... Silvio Berlusconi che parla come se fosse la Merkel mi ha fatto cadere le braccia. Ma come? Io ho tenuto unita la coalizione, mi sono seduto con i 5 stelle soltanto dopo il suo via libera, ho portato nel programma del governo anche la voce degli alleati e lui parla così? E allora... ».

Un’alleanza elettorale con i 5 stelle vi farebbe probabilme­nte conquistar­e tutti i collegi d’italia. È una strada percorribi­le?

«Ma non lo so... Io so una cosa soltanto: le prossime elezioni non saranno elezioni politiche ma un vero e proprio referendum. Una consultazi­one su chi vuole un’italia libera e chi vuole un’italia serva e schiava. Oggi l’italia non è un Paese libero, occupato finanziari­amente da tedeschi, francesi e eurocrati. A me questo non va più bene».

Eppure, non è un’impuntatur­a quella sul nome di Savona?

«Quando io sento che qualcuno indicato dalla maggioranz­a del Parlamento non può fare il ministro, può chiamarsi Savona, Bagnai o altri, io dico che questo non si può fare. A me qui sembra che siamo fuori dalla legge. Noi ci leghiamo al dito che qualcuno abbia impedito agli italiani di avere il governo che volevano. C’è qualcuno che la Costituzio­ne non l’ha letta bene... ».

 ??  ??
 ??  ?? A Terni Il leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, ieri al congresso regionale del partito in Umbria (Ansa)
A Terni Il leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, ieri al congresso regionale del partito in Umbria (Ansa)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy