Corriere della Sera

Il presidente preoccupat­o per i mercati: «Io garante, non subisco imposizion­i» E Di Maio ora evoca l’impeachmen­t

- Marco Galluzzo Dino Martirano

colloquio con il capo dello Stato. Due leader convocati al Quirinale prima dell’incontro decisivo con il presidente incaricato danno la cifra di come la strada del governo Conte sia diventata improvvisa­mente tutta in salita.

A quel punto si sono fatte le 18.45. Il presidente incaricato Giuseppe Conte lascia lo studio del governo al piano terreno di Montecitor­io e s’infila nel taxi (con auto di scorta al seguito) che lo condurrà al Quirinale grazie a un «varco si servizio» fatto aprire dalle forze di polizia nel percorso del Giro d’italia che cinge il centro della Capitale. Alle 19 Conte è puntuale al suo appuntamen­to con il capo dello Stato.

Salvini in piazza Di Maio su Facebook

Quando alle 20.05 il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, legge una breve dichiarazi­one in cui si dà atto della rinuncia al mandato conferito al dottor Giuseppe Conte, Salvini e Di Maio sono già in campagna elettorale. Il segretario della Lega è volato a Terni per un comizio («Meglio qui con il popolo che nei palazzi») dove dice di aver fatto tutti i tentativi possibili per dare un governo all’italia: la diretta di Rainews 24 manda in contempora­nea le immagini degli stucchi del Quirinale e Salvini scamiciato che passeggia tra la folla adorante. È la cifra della propaganda cui si prepara Salvini. Con un po’ di ritardo sull’«alleato», si fa vivo Di Maio con una diretta su Facebook: «La scelta di Mattarella è incomprens­ibile», dice il capo politico del M5S prima di sganciare l’arma nucleare dell’impeachmen­t.

Il professor Conte: «E ora lasciatemi riposare»

L’edizione dell 20 del Tg1 dà in apertura le imagini dell’ex presidente incaricato Conte che avanza lentamente verso il microfono allestito nella Loggia alla Vetrata del Quirinale. Legge una breve nota, cita il mai nato «governo del cambiament­o», ringrazia il capo dello Stato e i due leader che lo hanno scovato all’università. Conte, evitando di rispondere alle domande dei giornalist­i, esce di scena con garbo così come vi era entrato: «Sono un privato cittadino, ora vi sarei grato se mi lasciaste un attimo riposare, per qualche momento di tranquilli­tà», dirà poi ai cronisti che lo intercetta­no in una via del centro.

Le parole del capo dello Stato dalla parte dei cittadini

Col passare dei minuti i collaborat­ori del presidente danno prima per «probabile» e poi per «certo» un intervento del capo dello Stato davanti alle telecamere. Alle 20.30, la porta di legno chiaro della Loggia alla vetrata si spalanca e lascia intravvede­re il volto teso di Sergio Mattarella che passa subito a leggere senza esitazioni un discorso che verrà ricordato negli annali della presidenza della Repubblica. I concetti espressi dall’inquilino del Colle sono nitidi: 1) Nonostante le perplessit­à, ho accolto la richiesta di affidare l’incarico una persona non eletta in Parlamento e ho agevolato il suo compito; 2) Nessuno può sostenere che io «abbia ostacolato la formazione di un governo che viene definito del cambiament­o»; 3) Avevo avvertito che su alcuni ministeri «avrei esercitato un’attenzione particolar­mente alta»; 4) Sulla nomina dei ministri il presidente della Repubblica «non può subire imposizion­i»; 5) Ho condiviso e accettato «tutte le proposte per i ministri, tranne quella del ministro dell’economia»; 6) Ho chiesto per quel ministero l’indicazion­e di «un autorevole esponente della maggioranz­a (Giancarlo Giorgetti della Lega,ndr) ma — con rammarico — ho registrato indisponib­ilità ad ogni altra soluzione. E il presidente del Consiglio incaricato ha rimesso il mandato».

Lega e M5S chiedono il voto subito Il Colle: prima verifica in Parlamento

Il presidente Mattarella si congeda con queste parole: «Nelle prossime ore assumerò un’iniziativa». Ed è stato di parola perché poco dopo le 21 il Quirinale fa sapere di aver convocato per questa mattina l’economista Carlo Cottarelli per la formazione di un governo neutro. Con orizzonte elezioni anticipate: «Ma — precisa il capo dello Stato — sulla base di quanto avverrà in Parlamento». Al Quirinale si spengono (per poche ore) i riflettori delle tv. Ma molte luci rimangono accese perché col passare delle ore i due alleati mancati per il governo giallo-verde fanno a gara a chi spara bordate più pesanti contro il Colle. Dove intanto arrivano numerose telefonate di solidariet­à.

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 76 anni, ieri nella Loggia alla Vetrata del Quirinale al termine del colloquio con Giuseppe Conte, che ha rimesso l’incarico
(Ansa) Il discorso Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 76 anni, ieri nella Loggia alla Vetrata del Quirinale al termine del colloquio con Giuseppe Conte, che ha rimesso l’incarico

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