Corriere della Sera

Berlusconi: rispetto per Mattarella Ora è in forse l’asse con la Lega

Il dubbio se andare al voto ancora alleati

- Tommaso Labate

«Impeachmen­t? Ma questi sono impazziti? Manteniamo il sangue freddo. Non possiamo rompere ora con Salvini, non sappiamo quali saranno le sue prossime mosse. L’unica cosa che deve essere chiara a tutti è che Forza Italia non attaccherà il presidente della Repubblica». Alle 7 di sera, mentre davanti alla tv assiste allibito ai frantumi del tentativo di Giuseppe Conte e all’escalation di Matteo Salvini contro Sergio Mattarella, Silvio Berlusconi trattiene il fiato e convoca un gabinetto di guerra.

Sente Niccolò Ghedini e chiama Gianni Letta, che a sua volta aveva parlato con Antonio Tajani. La situazione è da brivido. E quando s’affacciano le dichiarazi­oni di Fratelli d’italia sulla messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica, all’interno del consesso c’è chi fatica a credere alle proprie orecchie. «Ma questi sono impazziti? Ma non ci pensano ai risparmi degli italiani? Già siamo traballant­i, con questa incertezza sui mercati rischiamo sul serio».

I «risparmi degli italiani» diventeran­no il perno della nota ufficiale in cui Silvio Berlusconi prende atto «con rispetto delle decisioni del presidente della Repubblica» e bolla alla voce «irresponsa­bile» quel Movimento 5 Stelle «che parla di impeachmen­t». È un modo per parlare alla nuora pentastell­ata perché anche le suocere del centrodest­ra — Salvini e Meloni — intendano. Forza Italia, recita la dichiarazi­one, «attende le determinaz­ioni del capo dello Stato» e quindi valuterà il sostegno al tentativo di Carlo Cottarelli. «Ma ove necessario sarà pronta al voto».

Già, il voto. Ma con quale schieramen­to? Sulla carta, fino a che Salvini non si spingerà fino alla richiesta di impeachmen­t («Ma non lo farà perché altrimenti allunghere­bbe la legislatur­a», sostengono da Forza Italia), l’alleanza rimane. Virtualmen­te, stanti le posizioni anti-quirinale del Carroccio, è difficile immaginare berlusconi­ani e salviniani uniti alle prossime elezioni. Per le posizioni distanti su Europa ed euro, certo. Ma anche, e questa riflession­e è stata svolta a più riprese ad Arcore nelle ultime ore, «perché rischierem­mo di venire cannibaliz­zati da Matteo prima nella distribuzi­one dei collegi uninominal­i, poi alla urne».

La strada maestra, che forse prenderà forma nelle prossime settimane, è quella che uno dei massimi rappresent­anti del partito berlusconi­ano sintetizza così: «Per Forza Italia questa è o la fine o l’inizio. Se ci accodiamo a Matteo sarà la fine». Ad Arcore, quando si fa notte, a tutti i big del partito che riescono a mettersi in contatto con lui, Berlusconi ripeterà che «bisogna tenere i nervi saldi». Inconsapev­olmente o meno, sono le stesse parole con cui Paolo Gentiloni ha rotto il silenzio della classe politica annunciand­o la propria vicinanza a Mattarella.

In fondo, la prima matassa da dipanare è tutta là. Quanto andrà avanti l’attacco al capo dello Stato? Tra i berlusconi­ani della cerchia ristretta, c’è già chi evoca «un Fronte repubblica­no» che si opporrà ai populisti. Precisando che «noi staremo col primo, non coi secondi».

Le posizioni

Tra gli azzurri c’è chi evoca un «Fronte repubblica­no», con FI, opposto ai populisti

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Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, 81 anni
(Ansa) Leader di FI Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, 81 anni

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