Corriere della Sera

Il Messico sfida l’ira del superboss El Mencho: in manette la moglie

Guerra tra cartelli dei narcos, rapite e uccise altre 6 donne

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Sono storie di donne. Con profili e passati diversi, unite però dalla violenza. Le prime sei le hanno sequestrat­e nella serata di venerdì su una strada statale, si erano fermate a consumare un pasto veloce quando un commando le ha caricate a forza su alcuni mezzi. Le hanno trovate il giorno dopo, senza vita, in una scarpata, nei pressi della Cappella della Santa Morte. Un massacro avvenuto lungo la strada che porta a Ciudad Victoria, stato messicano di Tamaulipas, regione dove si combattono due fazioni dei Los Zetas.

Perché siano state sequestrat­e e uccise nessuno lo sa. Forse colpite per una vendetta incrociata o magari solo per mandare un segnale agli avversari. Purtroppo non sono le uniche di questo conflitto che dal 2012 ha provocato oltre 120 mila morti, cifra che sale a 230 mila se ci allunghiam­o solo di qualche anno indietro. Numeri resi ancora più spaventosi dalle decine di migliaia di desapareci­dos.

Persone che finiscono stritolate in una macchina letale alimentata da narcos, sicari, vigilantes e squadroni di giustizier­i. Una falce tenuta in mano da organizzaz­ioni locali e globali, come il cartello Jalisco-nueva Generacion e alla quale appartiene l’altra protagonis­ta al femminile: Rosalinda Garcia Valencia, la moglie del boss, Nemesio Oseguera detto «El Mencho».

Un’operazione della Marina — impegnata in prima linea contro i trafficant­i e sostenuta dagli Usa — ha permesso l’arresto della donna a Zapopon, quartiere occidental­e di Guadalajar­a. I marines, probabilme­nte imbeccati da una soffiata e dall’intelligen­ce, sono riusciti a scovarla nella notte di sabato. Poi, senza perdere tempo, l’hanno trasferita rapidament­e nella capitale. Mossa dettata dalla paura di ritorsioni. Infatti le autorità hanno decretato il codice rosso nello stato di Jalisco: sanno che il marito è capace di scatenare

Cinque delle prime 10 città più violente al mondo si trovano in Messico

Los Cabos Acapulco Tijuana

1° 3° 5°

solo nel 2017, una media di 70 al giorno

compresi 304 stranieri, tra loro alcuni italiani rappresagl­ie feroci. Non ha certo paura di ingaggiare le forze di sicurezza visto che lo ha già fatto in passato arrivando ad abbattere anche un elicottero.

Rosalinda è doppiament­e importante, anche se non era stata inserita nella lista dei 122 super ricercati. Intanto è la compagna de El Mencho,

6° 8°

La Paz Ciudad Victoria

Gli Usa consideran­o 5 Stati del Messico «ad alto rischio», come Siria e Yemen Tamaulipas Michoacán Sinaloa Guerrero Colima Corriere.it

Sul sito del «Corriere della Sera» la storia del Mencho e dei narcos che insanguina­no il Messico con il quale ha messo al mondo tre figli, compreso El Menchito oggi in galera. Ma soprattutt­o viene da una famiglia influente nel mondo criminale, i Valencia, detti anche i Los Cuinis. Per i messicani sono parte tutti di Jalisco. El Mencho guida le operazioni sul campo, attacca, coordina le infiltrazi­oni nei territori dei nemici mentre l’altra ala – quella dei Cuinis, appunto – si occupa degli affari su scala internazio­nale. Diversa la valutazion­e del Tesoro statuniten­se: a loro giudizio sono due strutture parallele, gemelle e amiche ma ognuna con una propria autonomia. A tenerle insieme la grande ambizione di prendersi parte del mercato del Chapo e di Sinaloa.

I pistoleri de El Mencho hanno condotto assalti e imboscate in numerose regioni, pesanti i raid lungo la Baja California così come in aree dove i seguaci di Guzman — in attesa di processo in una prigione di New York — avevano da sempre l’egemonia. Jalisco ha puntato anche sulle anfetamine ed ha creato una robusta filiera per importare precursori chimici dall’asia, Cina in primis, usando il porto di Manzanillo, sulla costa pacifica. E questo nonostante i Los Cuinis siano finiti uno dopo l’altro in manette: il primo a cadere, nel 2015, Abigael, quindi il fratello Josè — la vera mente finanziari­a — beccato in Brasile, poi Elvis catturato a Zapopon e Gerardo individuat­o in Uruguay. Ora è toccato alla sorella Rosalinda. Vedremo chi prenderà il comando di un giro miliardari­o che non può essere abbandonat­o.

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