L’ombra di Neymar sul Ronaldo furioso
Cristiano vuole più soldi ed è molto irritato dalla corte del Real al campione brasiliano Perez: «Conta il club, e lui ha un contratto»
Il dottor Cristiano è prigioniero KIEV di mister Ney. È un problema ai limiti della schizofrenia quello che ha creato il subbuglio più grande di una finale di Champions piena di casi clinici: il suicidio sportivo del povero Karius (minacciato di morte sui social); il killeraggio calcistico di Salah da parte di Sergio Ramos (ma l’egiziano sta un po’ meglio e spera di partecipare al Mondiale); la ribellione di Bale sul padre padrone Zidane…
Tutto emozionante. Tutto iper-mediatico. Ma nulla in confronto all’ipotesi che — nella notte della 3ª Champions consecutiva del Real, la 15ª per il club, la 5ª personale in carriera — Cristiano abbia comunicato al mondo la sua intenzione di cambiare squadra. CR7 ha scatenato l’inferno: «È stato molto bello giocare nel Real Madrid. Nei prossimi giorni darò una risposta ai tifosi, che sono sempre stati al mio fianco. Non è una questione di denaro, è qualcosa che viene da lontano. Il presidente? Non ho niente da dirgli. Resterò a Madrid? Non posso assicurare nulla». Secca la risposta di Florentino Perez: «Conta solo il club, Cristiano ha un contratto fino al 2021».
I problemi tra il campionissimo e Florentino sono due: il contratto di CR7 e la corte sotterranea che Perez sta facendo a Neymar, identificato come l’erede al trono. Il Real ha bisogno di fare grandi acquisti, perché a Madrid si cercano sempre nuove stelle da mostrare al Bernabeu e da un po’ le facce sono sempre le stesse. Cristiano guadagna 21 milioni netti all’anno, più bonus che lo portano a 25. Però Neymar ne prende 33 e Messi, che ha rinnovato a dicembre, addirittura 75 lordi, 39 netti con l’aliquota massima al 48%. CR7, così, si sente «umiliato». In inverno Florentino ha proposto altri bonus da 9 milioni (il totale fa 34, uno più di Neymar) ma legati a risultati del club e personali. Cristiano l’ha
Non è una questione di denaro, ma qualcosa che viene da lontano. Resterò a Madrid? Non posso assicurare nulla... Al presidente non ho niente da dire. E io mi sento un’età biologica di 23 anni
presa come un’offesa e da qui il riferimento a «è qualcosa che viene da lontano». Gli obiettivi sono guadagnare più di Messi e non far venire Neymar a Madrid.
I giornali spagnoli hanno scritto e nessuno ha mai smentito che CR7 ha una clausola rescissoria da un miliardo messa per evitare un nuovo caso Neymar, passato dal Barça al Psg per 222 milioni con il trucco della sponsorizzazione qatariota per i Mondiali del 2022. Alla faccia del Financial Fair Play, tanto che la Uefa è stata costretta ad aprire un’indagine sul Psg (che sarà condannato) e a mettere un paletto da 100 milioni al massimo differenziale tra entrate e uscite nel corso di una sessione di mercato. Chi
compra CR7 a un miliardo deve vendere per 900 milioni.
Qualcuno può farlo? Cristiano non è interessato a Cina o Giappone, perché sono cimiteri per elefanti e lui si sente «un’età biologica di 23 anni». Il Manchester United può provarci, ma CR7 si è lasciato male con Mou ai tempi del Real. L’unica strada sembrerebbe uno scambio con il Psg: Cristiano per Neymar. Ma uno ha 33 anni e l’altro 26: al Psg dovrebbe andare un ricchissimo conguaglio. Peccato che Al-khelaifi non abbia bisogno di soldi e si sia sbilanciato una settimana fa: «Smettete di dire che Neymar se ne andrà. Ha un contratto di quattro anni, resta qui». Chi ha ragione?