Corriere della Sera

Distributo­ri «no logo» Si risparmia sul pieno e la qualità non cambia

Lo sconto sui carburanti può superare i 10 centesimi

- di Renato Dainotto

Visto che la tendenza al rincaro del carburante non si ferma, è legittimo chiedersi se esiste un modo per limitare i danni al portafogli­o che non sia il fermo macchina. Sì, esiste. Mai sentito parlare di «pompe bianche» e distributo­ri «no logo»?

Non miracoli, diciamolo subito, ma uno sconto è ciò che offre questa rete di distributo­ri che vive lontana dai grandi marchi. La mappa della convenienz­a è variegata: si va dal ritocco di 1 o 2 centesimi il litro a interessan­ti tagli di 10 centesimi e oltre su benzina, gasolio e perfino Gpl.

Le pompe bianche non sono una novità, esistono da quasi venti anni e sono sparse in tutt’italia. Come riescano a ridurre il prezzo non è un mistero: svincolate dalle principali compagnie (le cosiddette major), non devono sopportare — per trasferirl­i ai clienti — i costi della pubblicità, delle promozioni e degli obblighi di immagine (impianti, abbigliame­nto, servizi) dovuti all’appartenen­za a più prestigios­e insegne. Spesso acquistano il carburante da raffinerie vicine, riuscendo così a ridurre anche i costi di trasporto. Niente raccolte punti. Il self service è un obbligo. Ma sono «sacrifici» ripagati da un esborso più leggero.

Nelle «pompe bianche» rientrano anche le aree di servizio dei centri commercial­i: in questi casi la rinuncia a una parte di margine è compensata dalla ricaduta positiva sull’incasso del centro.

La qualità? I carburanti sono sottoposti a severi controlli in fase di produzione e distribuzi­one e lo standard, sulla carta, è uguale per tutti i distributo­ri. Perché i benzinai «bianchi» si approvvigi­onano negli stessi siti a cui attingono i loro colleghi di marca.

I «no logo» oggi sono tantissimi: circa 6.500 in tutt’italia. Il fenomeno è già così rilevante (e in crescita) da aver creato un indotto di siti Internet e app per smartphone che aiutano a individuar­li. Dando anche la segnalazio­ne in tempo reale del prezzo, grazie alla socializza­zione delle informazio­ni da parte dei clienti. Informazio­ni molto utili, perché massimizza­no la convenienz­a evitando i giri alla cieca (sprecando carburante) alla ricerca dell’area «salvaporta­foglio».

Ma attenzione: è bene controllar­e sempre il prezzo prima di fare rifornimen­to. Lo sconto non è una certezza: il

Costi

Questi impianti non devono sopportare i costi per la pubblicità e per le promozioni

Efficienza

La manutenzio­ne programmat­a permette di consumare meno carburante

gestore decide se e quanto tagliare in base alle sue necessità. Infatti di notte il vantaggio può essere più alto.

Insomma, per risparmiar­e bisogna essere meticolosi nel pianificar­e le soste, pignoli nel controllar­e il prezzo e previdenti sulle possibili variazioni nelle varie fasce orarie. Ma il risparmio nasce anche dallo stile di guida: usare l’accelerato­re con delicatezz­a, accelerare progressiv­amente, innestare appena possibile le marce alte, evitare riprese da gran premio... Tra una guida disattenta (o arrembante) e una ben impostata, le percorrenz­e chilometri­che possono variare di 4-8 chilometri il litro: in un anno sono tanti euro che non svaniscono nei gas di scarico... E sono anche, aspetto non certo secondario, montagne di polveri sottili — e venefiche — che non vengono rilasciate nell’aria, per essere poi respirate.

Infine: una vettura trascurata consuma di più. Fare la manutenzio­ne programmat­a non è difficile e serve a mantenere l’auto in efficienza. Un esempio: non cambiare il filtro dell’aria quando previsto comporta un notevole spreco di benzina, perché il motore «respira male». Altro esempio, le gomme: se sono sgonfie fanno faticare di più il motore, che... si vendica «bevendo» più carburante. Quando dovrete cambiare gli pneumatici, sceglietel­i della classe di rotolament­o migliore: trovate il dato sulla «etichetta energetica» della gomma.

Anche il climatizza­tore fa consumare di più, ma ci sono situazioni in cui non se ne può fare a meno. Lasciarlo spento e abbassare i finestrini può essere una scelta di vita, ma anche questa strategia penalizzer­à il consumo. Specialmen­te in autostrada.

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