Al Bano, Romina e le repliche: le lunghe vacanze della Rai
C on il primo caldo, è iniziata la stagione delle repliche. Più di così non si poteva pretendere, perché sabato sera Rai1 ha riproposto la replica integrale del concerto «Signore e signori: Al Bano e Romina Power» che la coppia ha tenuto all’arena di Verona il 29 maggio 2015, segnando il loro ritorno sulla scena musicale.
Non esiste storia della cultura pop italiana senza Al Bano e Romina, senza la loro storia d’amore, i film musicali, le canzoni, la separazione e le reunion. Come dice Albano: «La partecipazione del pubblico è sempre commovente. Quando da solista attacco “Nel sole”, “Mattinata” o “È la mia vita” mi emoziono. E quando cantiamo insieme “Felicità”, l’esplosione di gioia del pubblico mi lascia senza fiato». Bene, ma in estate dobbiamo andare avanti solo con le repliche e i fondi di magazzino. Ieri, domenica, alcuni programmi della Rai ci hanno salutato, altri lo faranno fra pochissimo. È giusto? Con i soldi che prendono certi conduttori, è proprio necessario che facciano quattro mesi di vacanza? Il consigliere d’amministrazione Carlo Freccero, ormai ospite fisso dei talk della concorrenza, non ha nulla da dire nelle sue esternazioni sovraniste?
La risposta è sempre la solita: d’estate il bacino d’utenza cala (non in maniera così drammatica), minori sono gli investitori pubblicitari. È vero, ma questa è una logica da tv commerciale. Non ci stancheremo mai di ripetere che i compiti della Rai sono altri.
Il Servizio pubblico, nei confronti dei cittadini, ha un dovere in più rispetto agli altri network, specie nei periodi di crisi: chi sta a casa, non ha diritto a una tv decente? Se il canone, cioè un’entrata cash sicura e a bilancio, è usato solo per i mesi in cui vige il periodo di garanzia (quello che stabilisce i contratti pubblicitari), significa che il mercato è fortemente sbilanciato a favore di Viale Mazzini: techetecheté!