In 45 mila allo stadio per riascoltare Pino
L’interpretazione dei brani più famosi da Baglioni a Sangiorgi Rap di Jovanotti, emozioni con Eros, omaggio di De Gregori
Il tributo di Napoli a Pino Daniele. In 45 mila sono accorsi allo stadio San Paolo per ascoltare l’omaggio al grande cantante partenopeo. Circa cinquanta gli artisti impegnati.
NAPOLI Pino è. E per una notte va bene usare il presente. Pino Daniele è sul palco dello stadio San Paolo, nella sua Napoli. C’è la sua musica riletta da amici e colleghi. Ci sono anche la sua voce e la sua chitarra nei duetti virtuali. C’è lui sul megaschermo, subito, in apertura, che canta «Yes I Know My Way» mentre la sua band suona dal vivo. Boato. L’effetto è straniante. Arriva Jova e ci attacca un rap scritto per un «guaglione fratello» dal «cuore grande e malato» che sapeva raccontare Napoli come qualcosa «più che pizza e mandolini». Categoria amici: il tour a tre con Eros Ramazzotti nel 1994 non fu solo unione di forze e di canzoni. «Odiava i funerali da vivo. E per me lui è vivo. Mi mancano solo gli sms, l’artista c’è sempre», dice Lorenzo nei camerini. Altro amico, Antonacci. Prima da solo e poi con Alessandra Amoroso. «È una festa e non un tributo, è il concerto di Pino che ha smistato una sua parte in ciascuno di noi», raccontava nel pomeriggio. Sarà lui a concludere la lunga notte accompagnando, senza microfono, uno fra tanti (45 mila, sold out sfiorato), i cori su «Napul è».
Giuliano Sangiorgi è uno che di serate ne ha condivise con Pino. «Sono qui per fuggire da un pensiero triste. La morte di Pino è stato l’ultimo anello di un anno terribile: la morte di mio padre, quella di Lucio Dalla e la sua. Lucio era le canzoni e lui la chitarra, il suo re7+ rappresentava quel vorrei essere allegro ma… Per il disco cui stava lavorando negli ultimi mesi mi aveva chiesto un testo dicendomi “sento che hai l’anima dello stesso colore mio”» ricorda con gli occhi lucidi e le dita a cercare quell’accordo. Duetta con Emma (e anche con Fiorella Mannoia e Ranieri). Pino le diede la prima patente di credibilità. «C’era una serata in cui i giovani dovevano essere accompagnati da un big. Alle 5 di pomeriggio nessuno mi aveva ancora scelta, venivo da Amici… Lui accettò. E mi regalò un paio di guanti che conservo come una reliquia». La serata prosegue con Giorgia («Questo immenso») che con quella voce cosa le vuoi dire: «Era un musicista puro e ispirato, attento a quello che accadeva intorno. Era anche un amico che mi incoraggiava nell’arte e nella vita».
Altro momento ad alta amicizia con Eros Ramazzotti («O Scarrafone» e «A testa in giù») raggiunto su e «A me me piace ‘o blues» da Jova. «Avevamo un rapporto fraterno. Era testardo, non mollava mai, scriveva da Dio e rimarrà per sempre con le canzoni». De Gregori napoletanizza la sua «Generale» (la facevano assieme nel tour con Ron e Mannoia) con la complicità di Enzo Avitabile e più avanti con la moglie Chicca farà «Anema e core».
Nessuno alla conduzione, evitata la fiera delle banalità che si ripete quando si parla di musica in tv. «Per non interrompere le emozioni» spiega Angelo Teodoli, direttore di Rai1 che tramette in diretta (assieme alla maggioranza delle radio nazionali). Sono i cantanti a passarsi il palco oppure a fare da raccordo ci sono brevi interventi e video di comici e attori (e qui a volte si scivola nella retorica), Siani, Salemme, Favino, Incontrada parla di violenza sulle donne, Panariello recita Troisi. Ci sono anche Baglioni, Elisa, Gianna Nannini, Tiromancino, Vanoni, Venditti, Renga, Grandi, Il Volo, Biondi, De Sio, Turci, J-AX, Senese, Gragnaniello e Clementino. Prevale l’ingresso in punta di piedi nel repertorio di Pino.
Parola agli organizzatori. «Abbiamo iniziato a pensare a questo concerto a pranzo nel giorno del funerale di Pino. L’idea è stata rimandata , è sedimentata, è arrivato il momento giusto», racconta Ferdinando Salzano di Friends & Partner. «L’adesione degli artisti è arrivata a valanga: abbiamo selezionato quelli a lui più legati», aggiunge Maurizio Salvadori di Trident.
I proventi del concerto andranno a sostenere due onlus intitolate a Pino, a Open che combatte i tumori dei bambini e Save the children impegnata in progetti educativi.