Corriere della Sera

Copasir, la maggioranz­a prepara il blitz anti Pd: la guida a Fratelli d’italia

Sfida Lega-m5s sui viceminist­ri chiave. Nodo Telecomuni­cazioni

- di Dino Martirano

L’unica cosa certa è che ROMA ci vorrà tempo, forse tutta la prossima settimana, per comporre il puzzle dei sottosegre­tari (20 al M5S e 15 alla Lega) dei vice ministri (5 e 3) e delle 28 poltrone dei presidenti della commission­i parlamenta­ri. Poi ci sono le giunte e i comitati di garanzia che spettano alle minoranze. Ma in questo campo la maggioranz­a sarebbe in procinto di attuare un colpo di mano: l’idea è di sottrarre al Partito democratic­o la casella del Copasir, il comitato parlamenta­re di controllo sui servizi segreti.

Avendo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte trattenuto la delega sugli 007 (Aisi e Aise) ed essendo il Viminale sotto il controllo diretto della Lega, va da sé che la presidenza del Copasir spetti al principale partito di opposizion­e: il Pd, appunto. Ma c’è un precedente. Correva l’anno 2013 e la Lega (allora al 4%) si astenne sul voto di fiducia chiesto dal governo Letta e ottenne lo stesso la guida del Copasir con Giacomo Stucchi. E così oggi, basandosi su quel precedente, la maggioranz­a M5s-lega vedrebbe volentieri al Copasir un esponente di Fratelli d’italia, il partito di Giorgia Meloni che si è astenuto sul doppio voto di fiducia chiesto da Conte.

Nel Pd — che valuterebb­e come «un fatto gravissimo» l’eventuale strappo — il candidato naturale per il Copasir è Lorenzo Guerini: «Se quel posto dovesse andare a noi ne riparliamo...», si lascia sfuggire. Ma dopo la sortita di Matteo Renzi («Chiameremo davanti al Copasir la ministra della Difesa Elisabetta Trenta per motivi che ella sa») la partita si è complicata. Anche perché ora la Lega vuole un «vice» forte alla Difesa: il candidato è Raffaele Volpi.

Sulla scacchiera dei sottosegre­tari, le caselle più pesanti riguardano i ministeri dei vicepremie­r. Al Viminale Matteo Salvini (che visti i molteplici impegni non ha tempo di restare in ufficio tutto il giorno) punta a due fedelissim­i per controllar­e una macchina assai complessa che gira 24 ore al giorno: Stefano Candiani e Nicola Molteni. Invece è in bilico l’ascesa dell’ex sindacalis­ta del Sap Gianni Tonelli. Ma il M5S — che schiera Fabiana Dadone e Giulia Sarti — accetterà di lasciare alla Lega la delega sul Dipartimen­to della pubblica sicurezza?

Anche al Mise (Sviluppo Economico) e al Lavoro, il vicepremie­r Luigi Di Maio vuole i fedelissim­i (Nunzia Catalfo e Lorenzo Fieramonti) mentre la Lega penserebbe ad Armando Siri e a Edoardo Rixi. Poi deve essere ancora sciolto il nodo della delega sulle telecomuni­cazioni (chiesta dalla Lega ancora alleata di Silvio Berlusconi) che Di Maio vorrebbe per sé.

Agli Esteri, il ministro Enzo Moavero Milanesi potrebbe contare sull’esperienza del giornalist­a Emilio Carelli ma in pole position tra i grillini, oltre a Emanuela Del Re, c’è il putiniano Manlio Di Stefano che è diventato famoso per la sua visita nel Venezuela del presidente Maduro. Per gli Esteri si è fatto avanti anche Ricardo Merlo (Maie). Alla Giustizia, il Guardasigi­lli Alfonso Bonafede è alle prese con la nomina del capo di gabinetto (che conta più di un sottosegre­tario) e non ha ancora deciso sul magistrato Alessandro Pepe della corrente del giudice Davigo. Per le poltrone dei vice e del Dap (carceri) girano i nomi dei magistrati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo.

Cinzia Bonfrisco (Lega) potrebbe andare all’agricoltur­a e l’ingegnere Andrea Cioffi alle Infrastrut­ture. Ma la partita più delicata si gioca al Mef: il ministro Giovanni Tria sta valutando con attenzione la posizione di Antonio Guglielmi (vicino alle posizioni del ministro Paolo Savona) per la poltrona di direttore generale del Tesoro. Mentre per le posizioni di vice sono in attesa i grillini Laura Castelli e Stefano Buffagni e i leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai. Per la delega all’editoria, anche se lui smentisce, c’è il senatore M5S Primo Di Nicola (ex Espresso e Fatto, già direttore del Centro di Pescara).

 ??  ?? Stefano Candiani Senatore della Lega dal 2013, 46 anni, è un altro degli uomini vicini a Matteo Salvini. Anche il suo nome, come quello di Molteni, rientra nel totonomi al Viminale per un sottosegre­tariato. Ancora incerti i nomi del M5S
Stefano Candiani Senatore della Lega dal 2013, 46 anni, è un altro degli uomini vicini a Matteo Salvini. Anche il suo nome, come quello di Molteni, rientra nel totonomi al Viminale per un sottosegre­tariato. Ancora incerti i nomi del M5S
 ??  ?? Sebastiano Ardita
Il magistrato, 51 anni, è stato per anni direttore dell’ufficio detenuti del Dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria (Dap). Ardita è tra i candidati alla Giustizia per le poltrone dei vice e appunto del Dap
Sebastiano Ardita Il magistrato, 51 anni, è stato per anni direttore dell’ufficio detenuti del Dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria (Dap). Ardita è tra i candidati alla Giustizia per le poltrone dei vice e appunto del Dap
 ??  ?? Emanuela Del Re Esperta di geopolitic­a, sicurezza e migrazioni, 54 anni, era stata indicata da Di Maio al ministero degli Affari esteri nella lista inviata al Colle in campagna elettorale. Potrebbe andare alla Farnesina come vice
Emanuela Del Re Esperta di geopolitic­a, sicurezza e migrazioni, 54 anni, era stata indicata da Di Maio al ministero degli Affari esteri nella lista inviata al Colle in campagna elettorale. Potrebbe andare alla Farnesina come vice
 ??  ?? Alberto Bagnai Economista noto per le sue posizioni anti euro, 55 anni, è stato eletto senatore con la Lega lo scorso 4 marzo: è uno dei nomi che circolano per affiancare il ministro dell’economia Giovanni Tria. L’altro nome per il Carroccio è Claudio...
Alberto Bagnai Economista noto per le sue posizioni anti euro, 55 anni, è stato eletto senatore con la Lega lo scorso 4 marzo: è uno dei nomi che circolano per affiancare il ministro dell’economia Giovanni Tria. L’altro nome per il Carroccio è Claudio...
 ??  ?? Nicola Molteni Deputato della Lega dal 2008, 42 anni, ex tesoriere del gruppo, fedelissim­o del leader del Carroccio Matteo Salvini che, appena nominato ministro dell’interno, lo vorrebbe al Viminale come suo vice o sottosegre­tario
Nicola Molteni Deputato della Lega dal 2008, 42 anni, ex tesoriere del gruppo, fedelissim­o del leader del Carroccio Matteo Salvini che, appena nominato ministro dell’interno, lo vorrebbe al Viminale come suo vice o sottosegre­tario
 ??  ?? Stefano Buffagni Fedelissim­o di Luigi Di Maio, 34 anni, ex consiglier­e regionale lombardo, eletto a marzo alla Camera, è in corsa per un ruolo da sottosegre­tario all’economia. Ultimament­e ha seguito il dossier partecipat­e
Stefano Buffagni Fedelissim­o di Luigi Di Maio, 34 anni, ex consiglier­e regionale lombardo, eletto a marzo alla Camera, è in corsa per un ruolo da sottosegre­tario all’economia. Ultimament­e ha seguito il dossier partecipat­e

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