Corriere della Sera

Toti: no alle scelte dall’alto In attesa della Lega rifondiamo il centrodest­ra

Il governator­e: «Niente opposizion­e con la bava alla bocca»

- Di Paola Di Caro

Se è nato questo governo, al quale «continuo a guardare con una certa benevolenz­a, nonostante alcune cose mi abbiano fatto venire i brividi», è perché «nessuno di noi è senza peccato», tutti «hanno responsabi­lità». Per questo, in attesa di valutarne l’operato «senza la bava alla bocca e ovviamente anche senza sconti», tutti i partiti dovrebbero approfitta­re dei prossimi mesi per ripensarsi, reinventar­si. A partire da Forza Italia, che dovrebbe farsi parte attiva per costruire con gli alleati di destra, di centro e con le realtà civiche la «seconda gamba» del centrodest­ra, vicina ma diversa dalla Lega. Lo dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, da sempre sostenitor­e della necessità di un cambiament­o «che oggi diventa ineluttabi­le».

Pensa ancora che questo governo fosse la soluzione migliore per uscire dalla crisi?

«Era l’unica. Ed è il frutto degli errori della quasi totalità della classe dirigente, alla quale servirebbe un esame di coscienza collettivo. Ha sbagliato l’europa, se ci sono tanti partiti che hanno nel loro dna il ribellismo contro questa

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Le parole d’ordine Questo governo nasce con alcune parole d’ordine che mettono paura

Ue. Hanno sbagliato i partiti tradiziona­li, Pd e FI, che non hanno saputo cogliere il cambiament­o del Paese, proponendo ricette e facce che l’opinione pubblica respingeva. Ha sbagliato un Parlamento che per autoconser­vazione ha votato una legge elettorale che portava al pareggio».

Se era l’unica soluzione possibile, adesso il governo va sostenuto?

«Questo governo nasce con una certa prosopopea, con alcune parole d’ordine — blocco delle infrastrut­ture, allungamen­to della prescrizio­ne, agenti provocator­i — che mettono paura. Ma ci sono anche punti positivi ai quali non possiamo opporci per principio: contrasto all’immigrazio­ne, semplifica­zione e riduzione delle tasse».

E magari non potete permetterv­i voi di FI di perdere il contatto con la Lega...

«Io ho sempre creduto e continuo a credere che l’orizzonte per noi sia il centrodest­ra, in prospettiv­a un partito unico. Ma mentre la Lega chiarisce la sua prospettiv­a e ci dice come interpreta questo passaggio di governo, se vi è un orizzonte politico o se è una parentesi, le altre forze dello schieramen­to dovrebbero cercare di costruire la seconda gamba del centrodest­ra. Dandosi parole d’ordine, pantheon, contenuti, proposte e una nuova classe dirigente per una parte del Paese che chiede rappresent­anza».

Sta proponendo un processo costituent­e a chi?

«Penso, oltre a FI, a FDI, ai piccoli partiti e movimenti di centro che rischiano la polverizza­zione, alle tante realtà civiche che sommate sono la parte più forte e numericame­nte significat­iva dello sfarinamen­to del centrodest­ra. Ragioniamo, vediamo se è possibile, dandoci regole democratic­he, fare un percorso unitario che coinvolga eletti, amministra­tori, territorio. Penso a una Costituent­e, un’assemblea, un luogo con regole chiare e democratic­he dove possano partecipar­e e proporsi tutti».

Insomma, non basterebbe che Berlusconi nominasse un nuovo coordinato­re per FI, nuovi vertici...

«Berlusconi ha inventato il centrodest­ra. Può dare il calcio d’inizio di questo processo, può partecipar­e nelle forme che riterrà più opportune. Ma il meccanismo delle nomine dall’alto, quello di sempre, è esaurito, non funziona più. Viviamo in una società complessa, liquida, dominata dai social media, il mondo è cambiato e sono cambiati gli equilibri politici. Dobbiamo cambiare anche noi, e farlo con meccanismi democratic­i. Abbiamo già perso troppo tempo. Non ne abbiamo più molto».

d Penso, oltre a FI e FDI, ai piccoli partiti e movimenti di centro che rischiano la polverizza­zione

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Chi è Giovanni Toti, 49 anni, governator­e della Liguria dal 2015

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