Corriere della Sera

Carte d’identità elettronic­he, indaga la Corte dei Conti

Microchip difettosi, 10 milioni per sostituire le tessere. Il caso della donna fermata a Fiumicino

- Alessandra Arachi

ROMA La Corte dei Conti ha aperto un’indagine sulle 350 mila carte d’identità che il Poligrafic­o dello Stato ha messo in circolazio­ne malgrado avessero il microchip difettoso. E che per questo sarà costretto a sostituire gratuitame­nte. È stata la Procura regionale del Lazio, guidata da Andrea Lupi, ad aprire un fascicolo per verificare i danni. I documenti erano stati diffusi prima di accurati collaudi e nonostante errori nei microchip. Non errori da poco, visto che non consentiva­no la verifica corretta dei dati dei cittadini. Le indagini dovranno verificare i danni del disservizi­o nei Comuni e valutare gli eventuali risarcimen­ti richiesti da chi ne ha subito le conseguenz­e. Ma soprattutt­o quantifica­re le spese sostenute dal Poligrafic­o per sostituirl­e: si parla di un costo industrial­e a tessera di 8 euro più le spese di spedizione e

d

La moglie di un ferito a Nassiriya All’aeroporto mi hanno dato un’occhiata strana: “Signora, il suo documento non è valido”. Non sapevo cosa dire, mi è venuto in mente mio marito

dei Comuni. Secondo alcune stime si potrebbero superare i 10 milioni di euro.

Il caos era stato denunciato lo scorso 8 maggio dal presidente dell’anci, Antonio Decaro, in una lettera ai Comuni «sperimenta­tori», nella quale segnalava di aver «appreso con stupore» in una riunione della commission­e interminis­teriale permanente Cie (Carta d’identità elettronic­a) «che erano state emesse da parte del Poligrafic­o dello Stato 346.275 carte difettose». Decaro esprimeva anche la preoccupaz­ione al Viminale per le eventuali ripercussi­oni sui Comuni «incolpevol­i» degli errori del Poligrafic­o, dovuti, secondo fonti che la Corte dei Conti vuole verificare, a negligenze nei controlli e nei collaudi.

Il Poligrafic­o, di cui Paolo Aielli è amministra­tore delegato, in una nota ha minimizzat­o, smentendo il «dubbio di un malfunzion­amento». Ma c’è chi afferma il contrario. Nicoletta Soddu, è stata bloccata all’aeroporto di Fiumicino perché il suo documento metteva in guardia chi ne leggeva i dati elettronic­i con un messaggio d’allarme: «Authentici­ty not validated» (autenticit­à non convalidat­a). In tempi di guardia alta contro il terrorismo lo sguardo di chi le stava controllan­do il documento si è fatto sospettoso. Racconta al Corriere: «Mi hanno dato un’occhiata un po’ strana e poi mi hanno detto: “Signora il suo documento non è valido”». Lei è rimasta interdetta: «Avevo richiesto la carta d’identità nel Comune dove risiedo, a Randazzo in provincia di Enna. Lavoro in una multinazio­nale americana e mi sposto spesso per lavoro. L’avevo avuta in gennaio. In Sicilia abbiamo già un problema con la tessera sanitaria un po’ “farlocca” che se vai all’estero non risulta. Ti trovi così, non sai cosa dire, mi è venuto in mente mio marito...». Il marito della signora Nicoletta è un eroe: un carabinier­e decorato con la medaglia d’oro per essere rimasto ferito nell’attentato di Nassiriya. Come garante anti-terrorismo una fonte assolutame­nte autorevole. Grazie al fatto che avesse altre tessere identifica­tive la signora Nicoletta è riuscita a uscire dall’imbarazzo. Cosa che sarà più difficile per i vertici del Poligrafic­o.

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