Corriere della Sera

Smartphone vietati (per legge) a scuola

- Di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI L’assemblea nazionale francese ha approvato ieri, in prima lettura, una proposta di legge de «La République En Marche» (il partito di Macron) che introduce un divieto degli smartphone alle elementari e medie a partire dal prossimo anno scolastico. Il governo parla di «un segnale lanciato alla società», ma si sono levate voci critiche perché il «codice dell’istruzione» approvato con una precedente legge del 2010 vietava già i telefonini «durante qualsiasi attività di insegnamen­to». «È una semplice mossa di comunicazi­one», protesta quindi l’opposizion­e di destra dei Républicai­ns, alla quale risponde il ministro dell’istruzione Jean-michel Blanquer: «Non è una legge pensata per le apparenze, si trattava di dare al divieto una base giuridica molto più solida». Macron aveva annunciato questa misura già durante la campagna elettorale, un modo per ribadire l’importanza della scuola e metterla al riparo dall’abuso delle nuove tecnologie, proteggend­o gli alunni dalla pornografi­a e dal bullismo online. In un primo momento la legge prevedeva il divieto di smartphone anche per gli adulti, poi tolto perché avrebbe posto problemi di sicurezza. Sono previste eccezioni in caso di attività didattiche specifiche. Frédérique Rolet, a capo del maggiore sindacato degli insegnanti, non è convinta: «Più che un divieto, servirebbe un’educazione agli strumenti digitali». Il sospetto, già presente anche per la legge contro le «fake news», è che il governo ceda alla tentazione di affrontare problemi complessi con leggi dal valore più che altro simbolico.

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