Corriere della Sera

USO DELLE NOTIZIE FALSE, LA FRANCIA DISCUTE UNA LEGGE «SIMBOLICA»

- di Stefano Montefiori

Ideputati francesi hanno cominciato ieri a esaminare due testi di legge contro le «fake news», anzi no, contro la «manipolazi­one dell’informazio­ne». Già il cambio del nome in extremis indica la difficoltà dell’esercizio. L’idea di affidare a un giudice il compito di stabilire che cosa sia vero e che cosa sia falso è stata più o meno abbandonat­a, ci si accontenta di perseguire «l’affermazio­ne di un fatto privo di elementi verificabi­li che possano renderla verosimile»: dalla difesa del vero si passa a quella del verosimile. È stato il presidente Emmanuel Macron a impegnarsi per ottenere una legge contro le notizie false e diffuse ad arte, dopo esserne stato lui stesso vittima. Tra il primo e il secondo turno dell’elezione presidenzi­ale, un anno fa, Marine Le Pen rilanciò la voce totalmente infondata che Macron avesse un conto segreto alle Bahamas. La preoccupaz­ione di Macron è sacrosanta, e l’obiettivo della legge ovviamente non è limitare la libertà di stampa ma rendere più complicato per agenti esterni (per esempio la Russia) e «organi di propaganda» (per esempio Russia Today) influire sulle campagne elettorali e sul loro esito. La battaglia è giusta, ma è una legge l’arma più adatta per combatterl­a? Si schierano contro Marine Le Pen e il Rassemblem­ent National (nuovo nome del FN), e questo non sorprende, ma anche il Sindacato nazionale dei giornalist­i francesi. Molti denunciano il rischio di abusi che potrebbero portare a forme di censura, altri ricordano che già adesso la legge del 1881 sulla stampa punisce la diffamazio­ne. Jérôme Fenoglio, direttore di Le Monde, parla di una «legge inutile» e ribalta la prospettiv­a: «Il maggiore problema delle nostre società non sta tanto nelle notizie false, ma nel fatto che molti cittadini abbiano scelto di considerar­le vere». Il sospetto è che l’assemblea nazionale abbia cominciato a discutere una legge «simbolica» che ignora il problema più profondo, ovvero la «sfiducia crescente dei popoli verso le loro istituzion­i».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy