USO DELLE NOTIZIE FALSE, LA FRANCIA DISCUTE UNA LEGGE «SIMBOLICA»
Ideputati francesi hanno cominciato ieri a esaminare due testi di legge contro le «fake news», anzi no, contro la «manipolazione dell’informazione». Già il cambio del nome in extremis indica la difficoltà dell’esercizio. L’idea di affidare a un giudice il compito di stabilire che cosa sia vero e che cosa sia falso è stata più o meno abbandonata, ci si accontenta di perseguire «l’affermazione di un fatto privo di elementi verificabili che possano renderla verosimile»: dalla difesa del vero si passa a quella del verosimile. È stato il presidente Emmanuel Macron a impegnarsi per ottenere una legge contro le notizie false e diffuse ad arte, dopo esserne stato lui stesso vittima. Tra il primo e il secondo turno dell’elezione presidenziale, un anno fa, Marine Le Pen rilanciò la voce totalmente infondata che Macron avesse un conto segreto alle Bahamas. La preoccupazione di Macron è sacrosanta, e l’obiettivo della legge ovviamente non è limitare la libertà di stampa ma rendere più complicato per agenti esterni (per esempio la Russia) e «organi di propaganda» (per esempio Russia Today) influire sulle campagne elettorali e sul loro esito. La battaglia è giusta, ma è una legge l’arma più adatta per combatterla? Si schierano contro Marine Le Pen e il Rassemblement National (nuovo nome del FN), e questo non sorprende, ma anche il Sindacato nazionale dei giornalisti francesi. Molti denunciano il rischio di abusi che potrebbero portare a forme di censura, altri ricordano che già adesso la legge del 1881 sulla stampa punisce la diffamazione. Jérôme Fenoglio, direttore di Le Monde, parla di una «legge inutile» e ribalta la prospettiva: «Il maggiore problema delle nostre società non sta tanto nelle notizie false, ma nel fatto che molti cittadini abbiano scelto di considerarle vere». Il sospetto è che l’assemblea nazionale abbia cominciato a discutere una legge «simbolica» che ignora il problema più profondo, ovvero la «sfiducia crescente dei popoli verso le loro istituzioni».