Padova, parte Spider la «sorgente» italiana del nucleare pulito
Ci siamo. Il primo laboratorio sperimentale di Iter, il primo reattore sperimentale a fusione nucleare (l’energia pulita delle stelle) in costruzione a Cadarache in Francia, diventerà operativo lunedì a Padova, con l’avvio della sperimentazione su Spider, il prototipo della sorgente ionica del reattore. È il risultato del lavoro del Consorzio Rfx, che riunisce Enea, Cnr, Infn, Università di Padova e Acciaierie Venete, impegnati nelle attività di ricerca nel campo dei plasmi da usare per la fusione.
Iter è un progetto da 20 miliardi a cui partecipano Cina, Giappone, India, Corea del Sud, Russia, Usa e Ue per dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione attraverso la realizzazione di un reattore sperimentale: dieci delle diciannove maxibobine superconduttive sono costruite a La Spezia dalla società Asg Superconductors, controllata dai fratelli Davide e Mattia Malacalza.
Per i non addetti ai lavori, Spider «è il primo passo per la costruzione di un dispositivo che servirà a riscaldare il plasma di Iter fino a 150 milioni di gradi e dunque consentire le reazioni di fusione che produrranno energia dieci volte superiore di quella usata per riscaldare il plasma», spiega il professore Giuseppe Zollino, direttore del Centro ricerche fusione dell’università di Padova: «Deuterio e litio, che sono alla base della fusione, sono abbondantissimi in natura e potranno soddisfare la domanda di energia del mondo per 4 miliardi di anni». Spider è il prototipo della sorgente ionica di Iter che servirà a ottimizzare la produzione di ioni negativi. È il primo stadio di un particolare iniettore di fasci di particelle neutre in costruzione a Padova, chiamato Mitica, che dovrà sviluppare il principale sistema di riscaldamento del plasma. I risultati serviranno per indirizzare le scelte per i due iniettori di Iter.
«Una filiera commerciale per i reattori a fusione sarà pronta probabilmente verso gli anni 80 di questo secolo — conclude —. Produrre energia elettrica dalla fusione sarà allora una valida opzione, intrinsecamente sicura, con la preziosa caratteristica della generazione continua e non intermittente e con un’occupazione di suolo di gran lunga inferiore alle rinnovabili».