FRANCIA E ISLAM LA PROPAGANDA SUBDOLA DI AL JAZEERA PLUS
Nel dicembre 2017 ha cominciato le sue attività «AJ+ français», che si definisce come «un media online per le generazioni connesse e aperte sul mondo». È la versione giovane, pensata per Twitter e Facebook, di Al Jazeera, la rete fondata nel 1996 dallo sceicco del Qatar. Dopo sei mesi di attività, «AJ+ français» si sta dimostrando un interessante — e subdolo — strumento di influenza nei confronti del pubblico francese, specie di origine arabomusulmana. Il sito Sputnik e la rete all news Russia Today furono bollati un anno fa dal presidente Emmanuel Macron come «organi di propaganda, non di stampa» proprio davanti a Vladimir Putin, ma «AJ+ français» non è da meno, al servizio stavolta del Qatar vicino ai Fratelli musulmani e a Hamas. L’aspetto più affascinante è la combinazione tra codici formali occidentali e contenuti critici dell’occidente. Molto ritmo e uso della scrittura femminista inclusiva (ad esempio, «agricult·eur·rice»), per sottolineare in modo strisciante il razzismo della nostra società, l’«ossessione» contro il velo, le colpe degli israeliani fino alla persecuzione di cui sarebbe vittima Tariq Ramadan. Il colmo si raggiunge con un video sugli orientamenti sessuali. La giornalista di «AJ+ français» spiega il significato della sigla LGBT (lesbiche-gay-bisessuali-trans) e sostiene che sarebbe più corretto sostituirla con LGBTQQIP2SAA, rispettosa di molte altre diversità. Cita le persone «due spiriti» (maschile e femminile insieme) dei nativi americani e denuncia le violenze che gli antichi coloni occidentali esercitarono su di loro, ma si dimentica di menzionare che oggi in Qatar gli omosessuali vengono condannati a morte.