SOBRIETÀ PER I POLITICI (MA SENZA ESSERE RIDICOLI)
Caro direttore,
trovo di un becero provincialismo la polemica sull’uso da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di un aereo di Stato per il viaggio in Canada per il G7.
Credo che il Capo del Governo italiano, chiunque esso sia, abbia non solo il diritto, ma anche il dovere di muoversi per le sue missioni ufficiali su mezzi di trasporto adeguati alle esigenze. L’italia è un grande e autorevole Paese; chi la rappresenta deve dimostrare di essere consapevole della sua dignità. Il Capo del Governo deve potersi muovere con rapidità (il suo tempo vale più del mio), con comodità (deve poter lavorare con i suoi collaboratori, deve poter riposare per essere fresco nel lavoro), con sicurezza per sé e per gli altri. Governiamo bene e lasciamo pure la bicicletta in giardino, prendendola solo per qualche gitarella con gli amici. Carlo Santini Roma
Caro signor Santini,
Le polemiche di questi giorni sull’uso dell’aereo di Stato da parte del primo ministro Giuseppe Conte sono il risultato (e anche una piccola vendetta) di anni e anni di battaglia contro aerei e auto blu condotta in particolare dal Movimento Cinque Stelle.
Ai politici chiediamo giustamente sobrietà: lo sperpero di denaro pubblico per mezzi, autisti e scorte senza limiti va cancellato. Ma poi arriviamo a eccessi da commedia dell’arte: presidenti della Camera che prendono il bus con la scorta al seguito, creando solo disagi ai passeggeri e preoccupazioni a chi deve garantire la sicurezza; presidenti del Consiglio incaricati che arrivano al Quirinale in taxi con auto che devono proteggerli. Tutto soltanto per una bella foto con la quale dimostrare che la casta non c’è più.
Sono d’accordo con lei, chi rappresenta il Paese e lo governa deve muoversi facilmente, in sicurezza, senza creare problemi agli altri cittadini. E i nuovi politici devono rendersi conto che la campagna elettorale è finita e che ora la classe dirigente e l’establishment sono loro.