Corriere della Sera

La Terni operaia diventa leghista Il leader celebra i «dati commoventi»

In Umbria al 29%, a Pisa sopra il 24. Maroni: ridisegnat­i i rapporti dentro il centrodest­ra

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MILANO Risultati «commoventi». Matteo Salvini esulta per l’esito delle amministra­tive 2018, in particolar­e per quanto riguarda Terni (oltre il 29%) e Pisa (24,7%), capoluoghi fuori dai tradiziona­li insediamen­ti leghisti in cui la Lega si è risvegliat­a ieri mattina come primo partito. Per il ministro dell’interno, «vuol dire che questi primi giorni di attività di governo sono stati riconosciu­ti da chi ha votato».

In realtà, oltre alle dichiarazi­oni pubbliche, qualche rimostranz­a il leader leghista ieri l’ha fatta. Al consiglio federale riunito nel quartier generale di via Bellerio, Salvini si è mostrato poco soddisfatt­o del risultato di Brescia, dove il centrodest­ra unito non è riuscito neppure ad arrivare al ballottagg­io: «Lì, abbiamo sbagliato qualcosa». Lo stesso è accaduto a Imola, dove la sfida al ballottagg­io sarà tra Pd e 5 Stelle. In generale, l’emilia che pare sempre a portata della mano leghista rimane sempre un po’ sotto le attese.

In Veneto il partito riconquist­a Treviso e strappa Vicenza, con il presidente Luca Zaia che parla di «risultati strepitosi». Soddisfatt­o anche Roberto Maroni. Per l’ex governator­e lombardo «la Lega si rafforza molto e si conferma in grande ascesa. Vedo in difficoltà i Cinquestel­le. Il Pd così così, barcolla». La tornata elettorale per Maroni «ridisegna in modo netto i rapporti dentro il centrodest­ra, la fase iniziata nel 1994 può dirsi definitiva­mente conclusa. Se c’è un fu-

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