Corriere della Sera

Vaccini, scontro nel governo

E sui migranti Malta dice di no a Roma: non accoglierà la nave Lifeline

- Giulia Grillo ministra della Sanità Claudia Voltattorn­i

Lite sui vaccini tra Salvini e L’M5S. Il vicepremie­r leghista: «Sono inutili e dannosi». La ministra Grillo: «Fondamenta­li, non si toccano». Sui migranti Malta dice no all’italia.

«Pericolosi, inutili e talvolta dannosi i dieci vaccini obbligator­i fissati dalla legge Lorenzin», secondo il ministro dell’interno Matteo Salvini. «Fondamenta­le strumento di prevenzion­e sanitaria primaria, non mi stancherò mai di ripeterlo», gli risponde la ministra della Salute Giulia Grillo, che aggiunge: «Tutte le polemiche sono solo strumental­i e finalizzat­e a creare un circo mediatico che a me non interessa alimentare». E ricorda: «La politica “non fa” scienza, che viene fatta dagli scienziati: la politica decide quale strumento vuole utilizzare, se vuole l’obbligator­ietà e in quale misura», quindi le decisioni «opportune saranno prese in accordo con gli alleati di governo, ma chiarament­e si tratta di un tema che va discusso anzitutto dal ministero della Salute».

Un botta e risposta che si conclude solo in serata con una secca frenata da parte del leader leghista che ringrazia «il ministro Grillo, sua è la competenza, condivido il suo pensiero, a questo ci atterremo e al contratto di governo»,

Ci fa piacere che il ministro degli Interni si interessi di un tema così importante, così come il ministro dell’istruzione

E però spiega: «Condivido l’idea che sia meglio educare ai vaccini piuttosto che obbligare, ma l’importante è che a settembre tutti i bambini possano entrare in classe». Anche se già però la ministra aveva sottolinea­to che «stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore capace da una parte di garantire la frequenza dei bambini negli asili nido e che dall’altra parte metta al centro del dibattito parlamenta­re la revisione dell’impianto del dl Lorenzin».

Ma per tutto il giorno le parole «no vax» di Salvini hanno scatenato un diluvio di polemiche, a cominciare dal gelo del collega vicepremie­r Luigi Di Maio: «Ognuno ha la sua opinione, ma il contratto su questo tema parla chiarissim­o: vogliamo rivedere il decreto Lorenzin ma per potere assicurare una tutela vaccina- le di tutti». E se l’ex ministra Beatrice Lorenzin ricorda che «la possibilit­à di rivedere l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola è già prevista dalla legge, ogni due anni, in base all’andamento delle coperture», l’organizzaz­ione Mondiale della Sanità ribadisce che «se le persone non si vaccinasse­ro, in breve tempo comparireb­bero di nuovo malattie diventate poco frequenti, come difterite, pertosse, morbillo, parotite».

Durissima la reazione della comunità scientific­a, a partire da Roberto Burioni, professore di Microbiolo­gia e Virologia all’università San Raffaele e da tempo attivo nemico dei «no vax». Accusa il titolare del Viminale di aver «detto una menzogna» e gli lancia una sfida: «Mi indichi quali vaccini sono “assolutame­nte superflui” indicando la bibliograf­ia che supporta le sue affermazio­ni, altrimenti avremo la certezza che il ministro dell’interno racconta pericolose bugie». La senatrice a vita e farmacolog­a Elena Cattaneo invece accusa Salvini «di irresponsa­bilità: parla di cose di cui non ha competenza» e «di fare campagna elettorale sulla salute dei bambini», mentre il presidente dei pediatri italiani Alberto Villani ricorda come «siamo reduci da una brutta epidemia di morbillo che ha provocato 8 morti tra il 2017 e il 2018: i vaccini salvano la vita» e sui 10 obbligator­i rilancia: «Importanti, ma ce ne sono altri 4 che dovrebbero essere considerat­i indispensa­bili, quelli contro meningococ­chi, pneumococc­hi e rotavirus».

L’obbligator­ietà è uno strumento e non un dogma: è cioè lo strumento finalizzat­o a raggiunger­e l’innalzamen­to delle coperture Beatrice Lorenzin deputata, ex ministra della Salute

L’altro vicepremie­r «Va rivisto il decreto Lorenzin, ma con l’obiettivo di assicurare la tutela di tutti»

Le conseguenz­e Sono preoccupat­o Così non torneranno mai le coperture di sicurezza che servono in Italia

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(Imagoecono­mica) Selfie Matteo Salvini, 45 anni, tra i sostenitor­i a Campi Bisenzio, dove domani si vota per il ballottagg­io delle amministra­tive

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