Corriere della Sera

Un gregge a spasso per Parigi. «Portiamo la pace rurale»

L’iniziativa di un’urbanista: «Le pecore in città si trovano bene, e per i residenti funziona da anti stress»

- Di Agostino Gramigna

Pecore. Di solito i romanzieri quando descrivono paesaggi con la presenza di questo animale ricorrono a raffiguraz­ioni bucoliche. A immagini idilliache. A binomi: pecore e natura, pecore e brughiere pietrose, pecore e verdi campi. Del resto, a chi mai potrebbe venire in mente di associare una pecora a una metropoli, tanto più se questa si chiama Parigi, nota nel mondo per i suoi eleganti caffè, le boutique, Notre Dame, Louvre e gli Champs-élysées? E invece, come dimostra la fotografia qui di fianco, nella capitale della moda c’è spazio per l’idillio pastorale. Ci sono pecore che pascolano liberament­e. Brucano l’erba. E non è un errore. O un abbaglio. È sempliceme­nte la messa in pratica di un progetto di agricoltur­a cittadina.

L’ideatrice è un architetto degli spazi urbani, si chiama Julie-lou Dubreuilh. Cinque anni fa ha creato una cooperativ­a (Urban Shepherds) di profession­isti addestrati «nelle tecniche dei contadini da città». Sono loro che ogni mese permettono ad alcuni pastori di portare le loro pecore nelle strade di Aubervilli­ers, a nord di Parigi. Sobborgo densamente popolato, case altissime, capannoni e bambini in strada che giocano a pallone.

L’obiettivo, spiega l’architetto, è ambizioso. Permettere agli animali di cercare piante adatte a loro e portare un po’ di «pace rurale» in un quartiere noto per i tristi grattaciel­i e i siti industrial­i. «Le pecore si comportano molto bene — assicura Julie-lou Dubreuilh — mentre i residenti del quartiere possono rilassarsi e vivere con meno stress. Perché la città si distrae».

Le pecore marciano a passo lento. Attraversa­no le strisce pedonali, aggirano i caffè e le stazioni di servizio. Si fermano a pascolare nelle aiuole a ridosso dei blocchi di palazzi ricoperti da graffiti.

Dubreuilh è convinta che queste uscite facciano bene alla salute del gregge. La città è meglio della campagna. «Potrà sembrare strano ma se si vuole praticare un tipo di allevament­o di bestiame senza usare antibiotic­i o farmaci anti vermi, bisogna dare alle pecore la possibilit­à di prendersi cura di sé. Questo significa piante che crescono in sentieri e terreni incolti che spesso si trovano in città. Un esempio? L’artemisia, perfetta per sverminare. Posso vederla spuntare ovunque». Anche a Parigi.

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(foto Afp) Davanti a un bar Le pecore pascolano nell’area residenzia­le di Aubervilli­ers, sobborgo a nord di Parigi

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