Castelli: Istat collabori per gli obiettivi del governo
Polemiche per le parole della sottosegretaria all’economia: l’istituto di statistica è indipendente
ROMA Si sono incontrati lunedì nel pomeriggio tardi nel dicastero di via Venti Settembre, Laura Castelli, sottosegretario al ministero dell’economia, e Giorgio Alleva, presidente in scadenza dell’istat. Un incontro che ha scatenato una ridda di polemiche.
Perché subito dopo quell’incontro, il sottosegretario Castelli ha scritto in un comunicato — che è stato inviato alle agenzie — che si era vista con il presidente Giorgio Alleva «per fare il punto sulla sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi di governo».
Ma il punto è che non può esserci sinergia fra l’istat e un qualsiasi ministero, a maggior ragione se stiano parlando di un ministero così importante e centrale come è il Mef.
È infatti noto, anzi è legge, che l’istituto di statistica debba essere indipendente dai poteri del governo. Di più: è un diritto internazionale a sancirlo.
Lo ha ricordato ieri durante una conferenza stampa tenuta a Bruxelles la commissaria europea Margaritis Schinas: «Il diritto dell’unione Europea stabilisce che gli Istituti nazionali di statistica sono totalmente e pienamente indipendenti. È una lezione che abbiano imparato dalla crisi finanziaria».
Ma il sottosegretario Laura Castelli ha rivendicato ogni parola del suo comunicato di lunedì: «Certo che il mio ministero vuole fare sinergie e avere collaborazioni con l’istat». Sui social si è scatenata una grande polemica, lo spettro è quanto è successo in Grecia.
«In Grecia nella sinergia tra l’istituto di statistica e il governo sono stati taroccati i dati economici», ha detto Ivan Scalfarotto, Pd, ex sottosegretario allo Sviluppo economico che sul tema ha presentato un’interrogazione parlamentare insieme al deputato Luigi Marattin.
Laura Castelli ha respinto le accuse con decisione. E ha invocato le convenzioni del suo ministero con l’istituto di statistica per giustificare il suo comunicato: «Dobbiamo ragionare fino in fondo sui dati dell’istat, è importante per la nostra politica. Cosa che il precedente governo non ha fatto e si sono visti i risultati».
La sinergia, però, è tutt’altra cosa. Soprattutto se — come ha scritto il sottosegretario nella sua nota —- «è necessaria per mettere in atto con la politica il raggiungimento degli obiettivi del contratto di governo». È esattamente il contrario di quello che deve succedere.
L’istat non deve e non può concorrere in nessun modo al raggiungimento degli obiettivi di un governo, siano quelli di un contratto o di un Consiglio dei ministri.
Ma il sottosegretario Laura Castelli ha difeso la sua sinergia con l’istat. E ha invocato le convenzioni del Mef con il nostro Istituto di statistica anche per giustificare questo incontro di lunedì sera con il presidente dell’istat, che è stato fissato quando mancano appena due settimane alla scadenza del mandato di Giorgio Alleva.
«Noi vogliamo che l’istat rimanga indipendente, e questo è. Non permetto che si pensi o peggio si dica il contrario», ha detto ancora il sottosegretario Laura Castelli. E ha aggiunto poi: «Il Mef vuole continuare a fare politiche assolutamente trasparenti, quelle che stanno nelle convenzioni».
Nella legislatura precedente, prima di diventare sottosegretario, Laura Castelli era membro della commissione Bilancio della Camera e ora racconta: «In cinque anni di legislatura io ho sempre avuto rapporti con l’istat».
Così in Europa
Gli Istituti nazionali di statistica sono totalmente indipendenti