Diritti civili e rispetto dei gay Se una fiction vale più delle leggi
Il peso della rappresentazione al cinema e in tv e del coming out della star
Nel 2002 il Movimento italiano genitori aveva criticato Italia 1 per un bacio gay andato in onda «in piena fascia protetta». Era una scena del telefilm cult Dawson’s creek. Una scena rimasta per molti epica non tanto perché fosse narrativamente imperdibile, ma perché, per la prima volta, mostrava qualcosa che la televisione — ma lo spettacolo in genere — sembrava, semplicemente, non contemplare.
Sedici anni dopo, quel comunicato del Moige sembra una velina degli anni Sessanta, perché molto è stato fatto e molto, anche, è successo. Dentro e fuori dagli schermi. Ma una nuova ricerca promossa da Viacom — la più grande di sempre, a livello mondiale, sugli atteggiamenti nei confronti delle persone Lgbtg (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer, ovvero quelle persone il cui orientamento differisce da quello eterosessuale) — spiega ora quanto la rappresentazione di omosessuali al cinema e in tv, unito ai coming out di personaggi noti, si rifletta nei progressi della lotta per i diritti civili dei gay. Più delle leggi, pare.
Lo studio — su 100.000 intervistati di 77 Paesi — rivela il ruolo fondamentale che ha la rappresentanza Lgbtq nei media e tra le celebrità nel cambiare gli atteggiamenti positivamente. C’è strada da fare, ma la via non può essere distante dai media: per gli intervistati vedere persone omosessuali in tv ha un impatto positivo tanto quanto conoscerle di persona.
Insomma, assistere a Orange is the new black significa capire meglio chi vive un amore non eterosessuale, come quello raccontato in La vita di Adele o Chiamami col tuo nome. Passando dall’artisticamente sacro al profano, un grosso salto lo ha fatto anche Beautiful, soap opera che
I dati del più grande studio mai realizzato, promosso da Viacom: in 77 Paesi
fino a qualche tempo fa, dalle suocere ai cugini passando per i generi aveva previsto tutti gli incroci possibili di relazioni, tranne quelli tra persone dello stesso sesso.
Coppie gay ora sono al centro delle trame di Grey’s Anatomy, de Il miracolo e anche di serie animate come A casa dei Loud. Secondo la ricerca, tra chi non conosce una persona gay, uno su quattro afferma che la rappresentazione dei media ha contribuito a rendere i propri sentimenti più favorevoli.
E sempre uno su quattro ammette di essere influenzato dalle idee dei personaggi famosi. Un dato che in Italia sale dal 20% al 32%.
La classe di età maggiormente influenzata? I più adulti (33% sugli over 35enni). Conoscere qualcuno fa la differenza: tra chi conosce un gay, il 51% sostiene il matrimonio omosessuale (dato italiano 68%) e concorda sul fatto che «i diritti dovrebbero essere applicati a tutti». In Italia, la vede così il 78% di chi conosce persone Lgbtq e il 48% di chi no.
Le percezioni globali sulla comunità Lgbtq stanno migliorando — il supporto per il matrimonio gay è salito del 5% dal 2016 al 2017 e una persona su tre afferma che i suoi sentimenti verso le persone Lgbtq sono diventati più favorevoli negli ultimi cinque anni — e il merito è anche di personaggi noti e amati che raccontano la loro omosessualità. Tiziano Ferro, Ellen Page, Ellen Degeneres, Mika, Cara Delevigne, Kristen Stewart. Condividendo il loro percorso, hanno permesso a molti di fare grandi passi avanti.