Fusioni e acquisizioni ai massimi dal 2007 verso quota 65 miliardi di euro
Oltre 170 operazioni di fusione e acquisizioni per un controvalore di 10 miliardi nel primo trimestre, e l’obiettivo di arrivare a 65 miliardi entro la fine dell’anno. Una cifra che, se sarà raggiunta, segnerà il livello più alto dal 2007. E’ la fotografia dello stato di salute del mercato italiano delle imprese, attive e alla ricerca di opportunità di crescita e consolidamento, mostrata da Mediobanca a una platea di oltre 150 investitori istituzionali globali che hanno animato la quarta edizione dell’italian Ceo Conference. Lo scenario regolatorio italiano ed europeo e i fondamentali delle aziende sono stati gli argomenti chiave sotto la lente di chi gestisce centinaia di miliardi da dirottare sulle quotate in Europa e su quelle italiane. Oltre 6o quelle rappresentate ieri in platea — la cui capitalizzazione pesa per l’80% del listino milanese — che potrebbero rappresentare un’opportunità di investimento.
Nella due giorni di conference è emerso che i fondamentali e le performance delle società sono sempre positivi, addirittura migliori di quelli di molti concorrenti europei. Al centro dell’interesse di fondi e
Infrastrutture ed energia
Al centro dell’interesse dei gestori di fondi e asset manager il consolidamento della distribuzione del gas e le opere infrastrutturali
asset manager la distribuzione del gas e le multiutility, il cui consolidamento potrebbe consentire di diminuire i costi per l’intero sistema. Enel, al centro dell’interesse con il piano di transizione all’energia pulita e gli investimenti in tecnologie. Poi, uno zoom sulle infrastrutture dove Atlantia è impegnata nelle acquisizioni di Abertis e Hochtief. Non sono mancate le riflessioni su quanto rimane da fare per confermare il Paese come un mercato attraente per chi investe. Un’indicazione chiara è venuta da Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, che nel discorso di apertura, ha segnalato le priorità per confermare i trend positivi e contrastare le preoccupazioni che gli investitori esprimono in questi giorni sui mercati: «La disciplina nelle finanze pubbliche per mantenere gli spread sotto controllo, una riforma della pubblica amministrazione orientata a incrementarne l’efficienza, il supporto all’industria con una tassazione competitiva e maggiori detrazioni per gli investimenti in R&S. Poi, nel settore bancario, il supporto alla riduzione del rischio nei bilanci e la riforma delle procedure fallimentari per prevenire l’accumulo di grossi portafoglio di Npl». Provvedimenti che potrebbero liberare il potenziale delle società e trasformare l’attenzione degli investitori di ieri in ordini di acquisto sul «corporate Italia».